LA FEDE MUSULMANA DI NADIA BATTOCLETTI: “HO PREGATO E FATTO IL RAMADAN QUEST’ANNO, MI AIUTA MOLTO”
Quarto posto (con la speranza del bronzo durata qualche ora prima del ricorso del Kenya) nei 5mila metri, ma soprattutto argento nei 10mila alle Olimpiadi di Parigi 2024: Nadia Battocletti dopo lo show degli Europei a Roma con l’oro in entrambi le discipline del mezzofondo, ha sfiorato l’impresa storica nella gara più faticosa a Parigi, ottenendo un argento che è comunque un record. Da 24 anni infatti non saliva sul podio olimpico una mezzofondista europea e lei ci è riuscita alla prima occasione: nella lunga intervista a “La Repubblica” dopo il clamoroso argento di Parigi, Battocletti racconta dei suoi punti di riferimento che l’hanno condotta alle tante imprese di questi anni.
Da Roger Federer ai genitori, fino alla profonda religiosità musulmana: Nadia Battocletti, originaria di Cles, è figlia di papà Giuliano (ex azzurro di mezzofondo e maratona, nonché suo allenatore) e mamma Jawhara, campionessa degli 800 metri piani con il Marocco. «Prego spesso, mi ha aiutato tantissimo pregare Allah», racconta la campionessa mondiale, «è qualcosa che accompagna le mie giornate e si ripete anche in corsa». Nadia Battocletti svela di aver seguito per intero il Ramadan (il mese di digiuno della fede musulmana, ndr) così come lo faceva il padre quando gareggiava: «Ovviamente abbasso i carichi in quel periodo, che per fortuna quest’anno è caduto verso marzo, lontano dalle Olimpiadi».
DOPO 24 ANNI A MEDAGLIA UNA ATLETA NON AFRICANA NEL MEZZOFONDO: BATTOCLETTI “ORA MI TEMONO, PENSO DI PIÙ E SONO STRATEGA”
Molto religiosa la 24enne medaglia d’argento nei 10mila metri di atletica, ma anche testarda tanto da non aver seguito la “tattica” consigliata dal suo staff: «ho quasi vinto facendo di testa mia, e sono felice», spiega sorridente Nadia Battocletti ancora ai colleghi di “Repubblica”. Dopo un mezzo infortunio nelle ultime settimane, i 5mila metri già erano stati uno sforzo enorme per lei e così si profilava un ritiro nella gara dei 10mila: dopo la risonanza è emerso un affaticamento con edema al soleo, ma questo non ha fermato Nadia, anzi.
«Ho fatto crioterapia, laser. Nel riscaldamento è tornato il dolore», ed è li che papà Battocletti le ha consigliato di ritirarsi per non peggiorare il dolore ulteriormente. Niente da fare, Nadia è entrata e ha fatto una gara super rimanendo sempre nel gruppetto di testa e recuperando con uno sprint pazzesco nell’ultimo giro che quasi coglieva di sorpresa la vincitrice keniana Chebet. Sorpresa alle Olimpiadi, ma d’ora in poi non lo sarà più Nadia Battocletti: «questo argento significa contare in una gara in cui il trono appartiene all’Africa». Dentro al gruppo formato da Kenya, Etiopia, Uganda, spunta la ragazza italiana che al “Corriere della Sera” confida un’altro giudizio molto netto: «Di africano ho l’economicità del gesto tecnico, di italiano l’essere stratega. Penso di più delle africane, sono meno istintiva ma intelligente tatticamente».