Nadia Rinaldi torna a teatro e lo fa con uno spettacolo nato dalla sua infanzia. A “Storie di donne al bivio”, racconta: “Appartengo a quella generazione che aveva i diari quando andava a scuola. Tra i vari traslochi e cambi di casa ho trovato vari diari. Rileggendo pagine e pagine è uscito fuori lo spettacolo perché sono emersi tanti ricordi appartenenti all’infanzia e a fatti della carriera. Ho dunque portato in scena un’ora e un quarto di vita, piena di bivi, momenti belli, gioiosi e intensi, ma anche con punti interrogativi ed esclamativi, risate regalate… C’è però anche molta sofferenza che ho metabolizzato”.



Uno snodo importante per l’attrice è stato il forte dimagrimento: “Fino all’età di 16 anni pesavo 64 chili. Poi ho iniziato a prendere chili e nel momento in cui sono entrata nella scuola di Proietti, avevo questa rotondità, questa morbidezza. Lui ha creduto in me. Vedeva una figura che andava a rompere gli schemi che erano troppo di moda in quel momento. Riportava in scena una figura che negli anni ’50 e ‘6o aveva avuto grandi attenzioni. Insieme a Proietti c’è stato De Sica che ha creduto in me”.



Nadia Rinaldi: “Sono stata male e ho deciso di operarmi”

Il cambiamento fisico ha stravolto la vita a Nadia Rinaldi, che a “Storie di donne al bivio” rivela: “Questo fisico mi ha aiutato, mi ha dato tanto successo. Il massimo che ho toccato sulla bilancia sono stati 150 kg. E non se ne poteva più. È scattato qualcosa. Inizialmente mi avevano detto che ero sterile proprio per questa obesità. In realtà di figli ne ho due. Ero sempre sotto controllo per gestosi e problemi vari: ho fatto tutte le diete di questo mondo, ho preso di tutto. Facevo la fisarmonica, scendevo e riprendevo”. A segnare però un punto di non ritorno, è stato un malore quando Riccardo aveva appena un anno: “Quando mio figlio non aveva neanche un anno sono stata male. Andai a fare la spesa con lui nel passeggino e arrivata in garage l’ascensore era rotto. Allora chiamai il portiere per aiutarmi e non c’era. Allora ho preso Riccardo, l’ho portato in casa e l’ho messo nel lettino. Poi ho preso le buste e le ho portate su. Ho fatto in tempo a chiamare il 118, ero viola in faccia. Stavo male, ho rischiato l’infarto”.



Da quel momento è cambiata la vita per l’attrice: “Da lì ho cominciato un percorso. Mi avevano detto che non sarei riuscita a veder crescere mio figlio. Mi hanno messo un bypass gastrico, hanno accorciato un tratto dell’intestino. Ho iniziato poi un percorso lunghissimo”. Da quel momento Nadia ha chiuso anche con le relazioni: “Gli uomini? Piacevo anche prima, sono loro che a me non piacciono. Io devo piacere ai miei figli. E ho paura, lo posso dire. In molte situazioni mi manca un compagno. Ho vissuto male l’abbandono. Sono stata male per la morte di mio papà. Negli anni ho cercato protezione, volevo una persona che mi proteggesse e non l’ho trovata”.