NADIA TOFFA, CHI ERA E COME E’ MORTA?

Nadia Toffa ci ha lasciato nell’agosto di oltre tre anni fa e questo pomeriggio, nel salotto televisivo di “Verissimo”, sua madre Margherita Rebuffoni torna per ricordare la figlia e pure le tante iniziative benefiche nate dopo la sua scomparsa e la lunga lotta con un tumore. Ma chi è stata Nadia Toffa e cosa sappiamo del glioblastoma, la forma particolarmente aggressiva di cancro al cervello scoperta verso la fine del 2017 a seguito di un malore e che poi l’ha portata alla morte nell’estate del 2019?



Nata a Brescia nel giugno del 1979 da Maurizio Toffa e Margherita Rebuffoni, Nadia ha frequentato prima il liceo-ginnasio e poi si era laureata in Lettere pressoi l’Università di Firenze: tuttavia nel suo destino c’era la televisione e già a 23 fece la sua prima apparizione in una emittente locale dell’Emilia-Romagna, per poi proseguire su Retebrescia e infine dal 2009 entrare nel cast de ‘Le Iene’: nel programma di Italia 1 divenne in poco tempo uno dei volti più noti grazie alle sue inchieste su truffe, gioco d’azzardo, smaltimento illegale dei rifiuti e documentando il degrado e l’inquinamento di diverse aree del sud nel Napoletano, a Crotone e a Taranto tra i lavoratori della ex Ilva. Dopo essere diventata una delle conduttrici del programma, il 2 novembre 2017 mentre stava realizzando un servizio a Trieste ecco il malore che cambierà per sempre la sua vita.



NADIA TOFFA E IL GLIOBLASTOMA, UN TUMORE AL CERVELLO CHE…

A seguito del ricovero, dovette allontanarsi temporaneamente dal lavoro per poi tornare in video e rivelare nel febbraio 2018 di aver scoperto un tumore al cervello: da allora era cominciato un lungo percorso tra interventi, radioterapia e chemio, spesso documentati sui suoi canali social e mostrando anche come non si debba provare vergogna nell’affrontare la malattia. Come si ricorda, nel maggio 2019 le sue condizioni di salute avevano cominciato a peggiorare e non partecipò all’ultima puntata domenicale di quella stagione: infatti il glioblastoma da cui era affetta è una forma di tumore cerebrale di tipo maligno (vi sono anche forme benigne). Assieme ai gliomi, alle metastasi cerebrali e ai meningiomi rappresenta una delle forme più frequenti di cancro al cervello.



Il glioblastoma multiforme rappresenterebbe il 32% di tutti i tumori che interessano il sistema nervoso centrale e, anche se di solito i pazienti affetti hanno un’età compresa tra i 60 e i 70 anni, come nel caso di Nadia Toffa può colpire pure persone molto giovani. Pur non essendo ereditaria, questa forma di cancro ha una incidenza maggiore nei pazienti con sindromi famigliari rare: tra i principali sintomi ci sono mal di testa (frequenti al risveglio) accompagnati da nausea, crisi epilettiche, deficit motori, della vista o del linguaggio e cambiamenti di personalità. Insomma, come detto, si tratta di una forma tumorale molto aggressiva e per la quale oggi non esiste una cura sempre efficace, motivo per cui la precocità della diagnosi e delle cure rappresenta un fattore fondamentale. Come spiegato sul sito della Fondazione Veronesi, oggi “il trattamento combinato di radio e chemioterapia ha portato al 40% il tasso di sopravvivenza a due anni dalla diagnosi” anche se un problema rilevante resta quello delle numerose recidive dato che alcune cellule cancerogene rimangono quiescenti dato che sono molto resistenti ai trattamenti.