Davide Parenti, in una chiacchierata con ilfattoquotidiano.it, ha parlato di Nadia Toffa in vista dello speciale a le dedicato da Le Iene. Un grande attestato di stiamo nei confronti di quella che, per lui, è stata una donna forte che l’ha colpita sin da subito “arrivava sempre dove voleva. Niente la scoraggiava. Una cosa molto difficile la galvanizzava.” Ed è a questo punto che ha parlato del male che ha colpito la Toffa: “Ha reagito così anche alla sua malattia. Era impossibile farcela, ma ‘impossibile’, non stava nel suo vocabolario. E il suo grande ottimismo ha aiutato tutte le persone che le hanno voluto bene, a starle vicino nell’ultimo drammatico periodo della sua vita”, ha ricordato. (Aggiornamento di Anna Montesano)



Nadia Toffa e l’urlo liberatore: “Siamo guerrieri”

“Ho avuto un cancro e in questi due mesi mi sono curata. Ho fatto chemioterapia e radioterapia dopo un’operazione che ha eliminato il 100% del cancro”. Esordiva così Nadia Toffa in diretta a Le Iene nella ben nota puntata in cui decise di annunciare a tutti di essere malata. Glioblastoma, è ciò di cui l’amata inviata di Italia 1 si è ammalata. Un cancro al cervello. Nadia è stata inizialmente operata, poi si è sottoposta a chemioterapia e radioterapia. Fu proprio in diretta a Le Iene che la Toffa fece una richiesta ben precisa a colleghi e pubblico: la normalità. “Noi siamo dei guerrieri, non siamo dei malati” urlò la conduttrice su Italia 1, conquistando tutti i telespettatori ancora una volta. (Aggiornamento di Anna Montesano)



Nadia Toffa malata di Glioblastoma

Glioblastoma, questo il nome del tumore che ha combattuto Nadia Toffa. Rientra dunque nel 40% dei tumori cerebrali, che hanno origine da cellule gliali. I glomi sono tumori cerebrali primitivi che si sviluppano da cellule di supporto del sistema immunitario, le cellule gliali appunto. Sono quelle che devono produrre mielina, fondamentale per permettere l’impulso nervoso. Il glioblastoma è uno dei sottotipi più diffusi. Mediamente questo tipo di tumore uccide nel giro di 16 mesi, purtroppo il caso di Nadia Toffa non fa eccezione. Tra i 20 e i 44 anni il tasso di sopravvivenza entro 5 anni è del 19 per cento, tra i 45 e i 54 invece è dell’8 per cento, mentre tra i 55 e i 64 è del 5 per cento. Difficile parlare di prevenzione quando si parla di tumori al cervello, infatti attualmente non ci sono metodi di intervento preventivo, in quanto la malattia nasce e si diffonde a causa di mutazioni casuali del Dna. L’operazione chirurgica sembra comunque un’ottima strategia di intervento, ma non è applicabile in tutti i casi. La giornalista è stata sottoposta a diversi interventi, ma nessuna operazione si è purtroppo rivelata risolutiva. (agg. di Silvana Palazzo)



Nadia Toffa, come è morta: il tumore al cervello

Nadia Toffa è morta a causa di un tumore al cervello, un brutto male che era emerso mentre si trovava a Trieste per motivi di lavoro. Uno svenimento improvviso, la corsa in ospedale e la diagnosi tremenda: tumore cerebrale. Un brutto male “Per il quale la ricerca sta lavorando molto a livello internazionale, ma anche in Italia”, ha detto la presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) all’Agi, l’anno scorso. “Su alcune forme tumorali dobbiamo acquisire ancora maggiori conoscenze”, ha aggiunto l’oncologa, “ma anche per queste la ricerca sta avendo notevoli progressi”. Nadia era consapevole del suo male e non si è mai arresa. Anzi, ha condiviso la notizia con tutti non appena ne ha avuto la possibilità. “Lei diceva spesso che voleva guardare la malattia negli occhi”, ha detto l’oncologo Fabrizio Nicolis, “e lo ha fatto. Ha sempre avuto un atteggiamento molto positivo e tale da aiutare e spronare i pazienti che si trovano a vivere la sua stessa esperienza”. Nadia ha scoperto di avere il tumore al cervello quando ormai quest’ultimo aveva già avuto modo di diffondersi nel suo organismo. Aveva preso sottogamba alcuni dei sintomi che si erano presentati, come la cefalea, la nausea. La neoplasia prevede anche la possibilità dell’insorgenza di problemi alla vista, la perdita della visione laterale o la visione sdoppiata, problemi di memoria e disturbi nel linguaggio. Il tumore al cervello che ha colpito la Toffa è fra i primi cinque tipi di cancro più frequenti nelle persone che hanno meno di 50 anni.

Nadia Toffa, ecco perché aveva nascosto il tipo di tumore

Nadia Toffa ha nascosto a lungo il tipo di tumore che l’aveva colpita. “Aveva paura che la gente pensasse che con un tumore al cervello lei non ragionasse più come prima”, ha detto la madre Margherita Rebuffoni l’anno scorso a Quarto Grado. Nadia ha tentato in ogni modo di sconfiggere il tumore, sottoponendosi alla prima operazione delle cinque totali affrontate prima della sua scomparsa. La recidiva però era sempre dietro l’angolo e così è stato. La sua battaglia è iniziata nel 2017, quando un malore che l’jha colpita a Trieste l’ha costretta ad un ricovero d’urgenza. Il peggio però sembrava ormai passato: la Toffa si è ripresentata a Le Iene nel febbraio dell’anno successivo. “Ho solo perso qualche chilo, non mi vergogno neanche del fatto che sto indossando una parrucca”, ha detto in quell’occasione, “questi non sono i miei capelli. Non vi nascondo che ci sono stati momenti difficili. Quando vedi le prime ciocche di capelli che ti rimangono in mano è un momento molto forte”. E nonostante questo, gli attacchi degli haters si sono fatti sentire. A scatenare la furia di una fetta di utenti sui social è stata la decisione di Nadia di accostare il tumore al cervello alla parola ‘dono’. “Ho ricevuto critiche e tanto affetto. Affetto dalle persone che sono vicine a una persona malata, che sono state malate, da chi ha perso un familiare per un tumore, cioè da chi conosce, perché è ovvio che è difficile ‘mettersi nei panni di’, se non lo hai provato sulla tua pelle”, ha scritto sui social all’epoca, “Alle persone che mi criticano rispondo con battute, e quando gli rispondi stanno zitti, si ritirano. Le critiche? Riesco a trasformarle in forza ulteriore. Non ho mai detto che il cancro è un dono ma che io ho cercato di trasformarlo in un dono”.