Nessuna tomba per Nadia Toffa, le cui ceneri sono conservate in un posto segreto dalla mamma. Proprio attorno alle parole di Margherita Rebuffoni si è creato un piccolo caso oggi. Sulle colonne di Dagospia è comparsa la lettera polemica di un lettore. «Beh, potresti dire alla giornalista di Repubblica che, invece di bersi la qualunque, per trovare i resti di Nadia bastava che guardasse in soggiorno della signora Rebuffoni o, meglio ancora, che leggesse il settimanale Dipiù del 22 novembre scorso (quindi in edicola un mese dopo Halloween!)». Il titolo era: “Conservo le sue ceneri in soggiorno”, in riferimento alle parole della mamma di Nadia Toffa. Potrebbe essere stata una soluzione temporanea, del resto è ovvio pensare che siano conservate a casa. Ecco, a volte si potrebbe cercare di evitare la polemica. Ma Margherita Rebuffoni si sta abituando anche a questo. «Non cade foglia che Dio non voglia. Ma va di pari passo con il libero arbitrio. Con Gesù abbiamo scelto la nostra esperienza. Questo posso dire, a chi mi critica, e li ho perdonati, eh». (agg. di Silvana Palazzo)
“NADIA TOFFA NASCOSTA IN UN POSTO SEGRETO”
Nadia Toffa è stata «nascosta in un posto segreto»: lo rivela sua madre Margherita Rebuffoni, spiegando che ha preso questa decisione per proteggerla. Da nessuna parte troverete una tomba o una targa. «Erano i giorni di Halloween e abbiamo saputo che qualcuno la cercava nei cimiteri bresciani». La mamma della giornalista bresciana, morta nell’agosto scorso dopo aver combattuto il cancro al cervello, ne parla a Repubblica prima di partire col marito Maurizio Toffa e la figlia Mara, insieme ai nipotini, per Taranto, dove questa mattina verrà ricorda al reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Santissima Annunziata. Poi arriverà il primo Natale senza lei, eppure la madre la sente sempre al suo fianco. «So che può sembrare assurdo, ma io non la sento ancora morta. La sento vivissima, vicina. Ci sarà». L’unica differenza è che non trascorreranno il pranzo di Natale a casa, come hanno sempre fatto, ma in un ristorante. «Ero io che preparavo per tutti, ma sono stanca. Andremo fuori, portandocela dietro, nel cuore».
NADIA TOFFA, IL DOLORE DELLA MAMMA E GLI HATERS
Una stanchezza comprensibile quella della mamma di Nadia Toffa, che ha trascorso 18 mesi con la figlia a sostenerla nella battaglia contro il cancro, tra cure e alti e bassi della malattia. Mai però ha avuto a che fare con la depressione. «Il tumore che aveva non porta dolore, piuttosto si abbatteva quando aveva male a causa delle posture sbagliate, poi è stata seguita da un fisioterapista bravo. Era iperattiva per dimenticare quello che aveva», racconta Margherita Rebuffoni a Repubblica. Ora la famiglia della giornalista bresciana si ritrova a soffrire per la sua morte in silenzio. «Io piango, con mio marito». Quando si è commossa in tv ha pure ricevuto critiche. «Uno mi ha scritto su Facebook che “si piange a casa”. L’ho perdonato». Avendo fatto tre anni di Psicologia all’Università, che poi lasciò per le tre figlie da crescere, capisce da cosa nascono certi comportamenti: «A volte sono esibizionisti che esistono per il post che scrivono. Ci sono quelli che scrivono “finalmente sei crepata”».
LA MAMMA DI NADIA TOFFA “CREDEVA NELLA RESURREZIONE”
Come sua figlia, Margherita Rebuffoni non si lascia condizionare dagli haters. E questo perché ha una missione importante da compiere, gliel’ha affidata sua figlia Nadia Toffa. Deve raccogliere soldi per la Fondazione che porta il nome della giornalista e aiutare così la ricerca. «Perciò io vado in giro. Qualcuno mi critica? Pazienza. Io ho cambiato vita», dice a Repubblica. E ha capito in ospedale che doveva farsi trovare sempre truccata e pettinata: «Mi hanno detto: “Lei si trucchi e vada dal parrucchiere. Nadia si specchia in lei, deve vedere una mamma in forma”. Così ho fatto». E se le scappa una lacrima, si sente libera di sfogarsi piangendo: «Mi piace vedere Nadia così ingrandita e felice, nei filmati che mandano. È bello. Mi viene da piangere ma sono felice». Ed è un atteggiamento che si basa anche sulla spiritualità sua e di sua figlia: «Nadia era credente, credeva nella resurrezione. Nei momenti di defaillances diceva “mi faccio scendere Gesù nel cuore, e anche la zia Marilena, che è il mio angelo custode”, che era mia sorella, morta giovane purtroppo».