Stasera va in onda l’ultima puntata di questa stagione de “Le Iene” e molto probabilmente non mancherà il ricordo di Nadia Toffa. La giornalista, morta nell’agosto dell’anno scorso dopo cinque operazioni e una lunga battaglia contro il cancro, ha segnato la storia del programma di Italia 1. Da semplice inviata, ne diventò anche conduttrice. Grande è il vuoto che ha lasciato tra i colleghi, che la ricordano pubblicamente molto spesso, come avvenuto nel giorno del suo compleanno. Insieme ai ricordi resta il dolore, come quello della mamma: «A volte la solitudine diventa disperazione». Ma quella forza che Nadia Toffa ha dimostrato di avere nella sua vita è un tratto che distingue anche sua madre, che di sfide nella sua vita ne ha dovute superare molte. «La vita è dura: non lo nego. Ho perso mia sorella Marilena quando aveva solo 21 anni, mia figlia Nadia è morta a 40 anni, mio marito ha avuto un aneurisma celebrale e mio padre è stato per circa sei anni sulla sedia a rotelle», ha dichiarato nei mesi scorsi a Famiglia Cristiana. Ora porta avanti le battaglie della figlia.
NADIA TOFFA E LA FEDE: “PARLAVA SPESSO DI DIO”
Nelle sue battaglie Nadia Toffa ha fatto affidamento anche alla sua fede. «È sempre stata credente. Già prima che si ammalasse parlavamo spesso del senso della vita, del Paradiso, di Dio. La fede è un grandissimo dono ed è stata fondamentale durante la sua malattia», ha raccontato nei mesi scorsi la madre, Margherita Rebuffoni, a Famiglia Cristiana. E infatti Nadia si confrontava molto con don Maurizio Patriciello, che ne ha celebrato il funerale. «Quando i dolori si facevano così forti da mozzarle il fiato, mi diceva: “Mamma, aiutami a far scendere Gesù nel cuore e a far scendere nel cuore la zia Marilena che è il mio angelo custode”». Così Nadia Toffa e la madre pregavano insieme e così riusciva a sopportare quel dolore. Sulla fede si sono confrontate spesso mentre lottava contro il cancro, infatti Nadia Toffa dispensava consigli alla madre. «Negli ultimi due anni mi continuava a ripetere di pensare alla Madonna, di affidarmi a lei che, così giovane, aveva provato il dolore più grande al mondo, ossia vedere suo Figlio crocifisso».