Grande commozione ai funerali di Nadia Toffa, anche durante l’omelia di Padre Maurizio Patriciello. Ha esordito evidenziato la grande capacità della conduttrice tv di unire. «Abbiamo un debito di riconoscenza verso questa ragazza. Nadia, sei stata capace di mettere l’Italia sottosopra, di unire il Nord e il Sud, la Terra dei fuochi con Brescia». Don Patriciello ha spiegato di aver ricevuto in questi giorni centinaia di messaggi per Nadia Toffa. «Sei entrata nel cuore di tutti e non perché eri un volto della tv. Nadia è stata amata, non solo stimata». Della giornalista bresciana, conduttrice de “Le Iene”, ha sottolineato la sua fame di giustizia e verità. «È arrivata là dove la gente era bistrattata e maltrattata». Come nella sua terra, la Terra dei Fuochi, «dove il terreno è inquinato anche dai rifiuti del Nord, con la complicità della nostra camorra». Nadia Toffa intervistò Schiavone e lui le raccontò come stavano le cose. «Lei aveva dei nemici, ma se tutti parlano bene di voi avete qualche problema».
NADIA TOFFA, OMELIA DON MAURIZIO PATRICIELLO
Nadia Toffa è amata e odiata proprio come Gesù Cristo, ha detto don Maurizio Patriciello. «Anche lui è stato messo in croce perché davanti alla verità la testa non l’ha abbassata mai». E anche in questo è un esempio per tutti. «Hai saputo fare del tuo lavoro una missione», ha proseguito Patriciello. C’è stato poi un riferimento al libro che la giornalista ha scritto durante la malattia. «Ho letto il tuo libro e in qualche momento in ospedale c’è stata qualche mancanza di carità. E questo non deve succedere mai. Io ho lavorato 10 anni in un ospedale, a volte una carezza vale molto più di una terapia». Con quel libro Nadia Toffa ha parlato della sua malattia e non c’è niente di facile in questo. «Più terribile della malattia c’è solo la vergogna di essere malati: non deve esistere. Negli ultimi giorni tutti sapevano che il suo silenzio significava la cosa peggiore. Lei ha avuto il coraggio di chiamare il cancro con il suo nome». Alla Terra dei Fuochi non c’è quello stesso coraggio. «La chiamiamo “la brutta malattia” perché teniamo paura», ha aggiunto Padre Patriciello.
“NADIA TOFFA, HAI LOTTATO FINO ALL’ULTIMO RESPIRO”
Nadia Toffa non ha mollato fino alla fine. Lo ha raccontato don Maurizio Patriciello nella sua omelia durante i funerali a Brescia. «Per te la vita è stata vita fino all’ultimo respiro. Hai detto “io sto vivendo ancora”, perché la vita è vita e anche quando respirare ci costa. Dio non è cattivo, non vi ribellate alla sofferenza perché non la sconfiggeremo mai». La storia di Nadia Toffa è anche spunto di riflessione e porta a un appello: «Lasciate stare i muri, lasciate stare, non è questa la strada. Restiamo umani. Signore donaci la grazie di ricordare chi siamo stati e chi siamo, di non dimenticare mai che tu ami nasconderti tra i più poveri e i più sofferenti». E ha invitato tutti a dire al mondo che «la preghiera è un abbraccio», come ha ripetuto Nadia. E rivolgendosi al padre: «Se qualcuno oggi ti dice “Nadia è morta”, non ci credere, è una menzogna». E sul dolore nel vedere quella bara bianca: «Le dicevo di essere stanco di vedere bare bianche all’altare. Non pensavo che avrei ritrovato anche lei in una bara bianca».
“RICORDIAMO LA BATTAGLIA DI NADIA TOFFA”
Allora è meglio pensare a quella bara bianca come la culla in cui è nata 40 anni fa. «La culla dice gioia. Guardate bene quella bara: culliamola anche ora», ha detto don Maurizio Patriciello nell’omelia. «Siete venuti in chiesa pensando di fare una cortesia, grazie. Ma non pensate di andare a casa a mani vuote, ce ne torniamo a casa più umani, più uomini, più cristiani. Il pensiero della morte ci aiuta a vivere meglio», ha proseguito durante i funerali di Nadia Toffa. Non può che essere ricordata come donna coraggio. Ma la sua lotta deve essere esempio, altrimenti è vana. «Abbiamo il dovere di ricordare a tutti la sua lotta. Dobbiamo raccogliere quello che ha lasciato perché nulla di quello che ha lasciato, nulla vada perduto». Un appello dunque quello di Padre Patriciello a tutti coloro che hanno partecipato ai funerali di Nadia Toffa, chi nel Duomo di Brescia, chi fuori e chi da casa. Perché del resto Nadia Toffa è amata da tantissime persone, come è emerso in maniera inequivocabile oggi.