Barbara D’Urso e Naike Rivelli si ritrovano in tribunale. Giovedì 14 marzo si è svolta, infatti, la prima udienza ad Alessandria che vede imputata la figlia di Ornella Muti, querelata dalla conduttrice per i video pubblicati nel 2019, in cui la giovane commentava due episodi avvenuti a Pomeriggio 5. Per Barbara D’Urso sono lesivi del suo onore e della sua reputazione. Presente in tribunale con il suo legale, la conduttrice ha spiegato in aula i motivi che l’hanno spinta a sporgere denuncia cinque anni fa contro Naike Rivelli per diffamazione. «La querela non aveva ad oggetto “siparietti ironici o sarcastici”, né commenti critici “su un modello di televisione”. Difatti, come puntualmente riportato anche nei capi di imputazione, la querela riguardava le dichiarazioni con cui Rivelli aveva pubblicamente sostenuto che Barbara d’Urso avesse “un amante in Mediaset”, utilizzando espressioni sessiste e locuzioni di irripetibile volgarità», scrivono i legali di Barbara D’Urso nella lettera inviata all’Adnkronos.
La valenza «offensiva» di quelle espressioni, aggiungono i legali della conduttrice, «è stata riconosciuta anche dalla Procura di Alessandria che ha ritenuto di processare Rivelli per il delitto di diffamazione aggravata». Gli avvocati di Barbara D’Urso hanno ribadito nell’udienza che quelle esternazioni di Naike Rivelli «si inserivano per di più nel contesto di una ossessiva campagna denigratoria, attestata da numerosissimi post e video-messaggi contro Barbara d’Urso che Rivelli ha pubblicato prima e anche dopo la querela, a riprova del suo intento assai poco ironico e per nulla sarcastico».
I legali di Naike Rivelli: “Barbara D’Urso non ha colto la sua ironia”
I legali di Barbara D’Urso nel comunicato precisano che il processo è cominciato nel gennaio 2023 e che la «generica disponibilità per una “composizione bonaria” manifestata solo all’udienza, sembra il frutto di un pentimento tardivo e assai poco sincero, come del resto dimostra anche il tenore delle dichiarazioni della signora Rivelli per come riportate dalla stampa». Invece, i legali di Naike Rivelli continuano a ribadire che quello della loro assistita era «ironia e sarcasmo» che però la conduttrice non avrebbe colto. Dopo l’udienza, infatti, l’avvocato Antonio Pelle, che rappresenta la figlia di Ornella Muti, come riportato dal Corriere della Sera, ha ricordato che il primo video «riguardava un intervento di Sgarbi dove si parlava del suo appeal sessuale e dove sia Sgarbi che la D’Urso scherzavano tra loro».
A tal proposito, Naike Rivelli «ha fatto un commento su quel modello di televisione, che in quel periodo aveva un enorme audience, e ha detto “Come è caduta in basso l’Italia che si guarda questi programmi trash”». Invece, il secondo video riguarda l’intervista di Barbara D’Urso a Silvio Berlusconi prima della campagna elettorale in Sardegna, del 24 febbraio 2019. «Nel video Naike, sempre con sarcasmo, metteva in evidenza che quella con il Cavaliere non era un’intervista ma sostanzialmente un monologo in cui parlava solamente lui e ha fatto una battuta dicendo che se magari la signora D’Urso, accavallando le gambe faceva vedere la biancheria intima al presidente, lui smetteva di parlare a raffica richiamando alla memoria degli incidenti in cui effettivamente si era vista la biancheria intima della conduttrice».
Naike Rivelli a processo: verso accordo bonario con Barbara D’Urso?
L’avvocato di Naike Rivelli ha aggiunto che con la collega Domenica Macrì ha provato a puntualizzare ed evidenziare «il contesto in cui quei video sono stati fatti e il fatto che era la stessa D’Urso che scherzava con Sgarbi di cose ammiccanti. Nell’altro video pubblicato da Naike si dava atto di un dato oggettivo e cioè che Berlusconi stava parlando in maniera prolissa senza dare la possibilità alla sua interlocutrice di inserirsi con delle domande». L’obiettivo della difesa è di far entrare nel processo quei due video di Pomeriggio 5. «Questo avverrà nella prossima udienza, li produrremo noi».
A proposito della prossima udienza, i legali della figlia di Ornella Muti hanno spiegato che, in virtù del fatto che Barbara D’Urso ha precisato in tribunale di non avere interesse a ricevere del denaro, «se si tratta di manifestare delle scuse perché lei si è sentita offesa dalle parole di Naike valuteremo questa possibilità e quindi il processo si chiuderà». Altrimenti, «se entro il 4 aprile, data della prossima udienza, non si troverà un accordo bonario, verrà sentita Naike e il processo andrà avanti». In aula era presente anche Naike Rivelli che all’Adnkronos ha raccontato cos’è successo in aula con la conduttrice: «Ho incontrato la D’Urso e per educazione l’ho salutata, ma quando l’ho fatto lei si è girata dall’altra parte. Con me c’era anche mia madre, ma ha preferito rimanere fuori».