Radja Nainggolan a 360 gradi nella lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Il centrocampista belga, oggi all’Anversa, ha parlato della sua esperienza alla Roma e in particolare del rapporto con Luciano Spalletti, suo mentore. I due hanno un rapporto straordinario, come testimoniato dal pressing del tecnico toscano per portarlo con sè all’Inter, nonostante la desistenza dell’ex Cagliari.
Nel corso del dialogo con la Rosea, Radja Nainggolan ha ricordato un episodio in particolare, legato ad una partita contro il Torino. Come evidenziato dal calciatore, Spalletti lo colpì con una bottigliata all’intervallo: “Una volta Spalletti mi ha dato una bottigliata in testa. Avevo giocato un primo tempo da schifo contro il Toro. Eravamo tutti lì a guardarci le scarpe senza dire niente, con la testa china, poi lui arriva da me e… ‘stuck’. ‘Svegliati un po’’, mi disse, tirandomi l’acqua”. Un episodio raccontato con il sorriso sulle labbra, a testimonianza del grande legame tra i due.
RADJA NAINGGOLAN TRA CARRIERA E VITA PRIVATA
Luciano Spalletti ma non solo. Nel dialogo con la Gazzetta, Radja Nainggolan si è raccontato a tutto tondo, sottolineando che la sua più grande forza è stata la coerenza. Il belga ha rimarcato che sulla sua vita privata è stato detto di tutto, ribadendo: “Che male c’è a bere un bicchiere di vino o a uscire la sera? Non mi sono mai nascosto. E sono più uomo di chi invece lo fa”. Radja Nainggolan ha poi aggiunto di non aver mai fatto le tre di mattina prima di un match: “La sera prima mai, ma due o tre sere prima sì. Spesso ho anche giocato grandi partite, altre volte ho fatto schifo. Vivo così, non sarò mai uno finto”. Non è mancata una battuta sul futuro, tra ritiro e vita all’interno del mondo del calcio: “Il mondo intorno al calciatore mi inizia a stufare, ma la passione c’è. Se mi dai un pallone gioco sei ore. Ora come ora non penso a una vita fuori dal calcio”.