Nancy Brilli a “Da noi a ruota libera” racconta come l’ha cambiata la maternità. L’attrice è mamma di Francesco, nato dalla relazione con il regista e sceneggiatore Luca Manfredi. «Il piccolo imperatore», così definisce il figlio rivedendolo in una foto da bambino. Ora invece a 20 anni e di lui a Francesca Fialdini racconta che l’ha cambiata profondamente. «Secondo me i figli proteggono. Non sono mai stata particolarmente attaccata alla vita, anche se sembro tutta gioiosa, ma si vede una vena di malinconia. Un figlio ti attacca alla vita, di dà un futuro, una prospettiva. E poi è una certezza granitica di amore, dato e ricevuto. Questo mi ha cambiata tanto». A proposito del suo rapporto col figlio, Nancy Brilli spiega anche che Francesco le dia molto amore, ma la sua preoccupazione è un’altra: «Credo che sia giusto dare tanto, ma mio figlio non deve chiedere. Io interpreto i suoi desideri, voglio essere la mamma che avrei voluto avere». (agg. di Silvana Palazzo)
NANCY BRILLI E LA PSICOSI CORONAVIRUS
Nancy Brilli ha scelto di non dare uno stop totale alla sua tournée nemmeno in questa delicata fase in cui l’Italia si ritrova a combattere contro il Coronavirus. Tramite le pagine di Leggo, l’attrice ha scelto di rispondere a un ammiratore di 83 anni che ha sottolineato come la gente sia “impazzita” di fronte all’emergenza. “La paura genera in psicosi”, dice la Brilli, “vengo da Prato, dove sono circa 70 mila cinesi. Non ne ho incontrato manco uno. Stanno cominciando a chiudere i teatri, in Veneto non andremo. Non si parla che della gravità della situazione, ma l’unica prevenzione che si è capita è che bisogna lavarsi bene le mani. Non ho paura, comunque mi congratulo per la positività e, nel frattempo, mi lavo le mani”.
NANCY BRILLI, L’INCONTRO CON GARINEI
Oggi, domenica 1 marzo 2020, Nancy Brilli sarà invece ospite di Da Noi a Ruota Libera per parlare della sua vita e carriera, soprattutto per quanto riguarda le novità più recenti. In questi giorni è ritornata infatti a teatro con la commedia musicale di Iaia Fiastri, dal titolo “A che servono gli uomini”, dove veste i panni di Teodolinda, una donna in carriera ormai stufa degli uomini e che vive il suo status di single con estrema soddisfazione. Tanto che coglierà al volo la possibilità di diventare madre grazie all’inseminazione artificiale, salvo poi fare di tutto per conoscere il donatore. Nancy Brilli ha trovato da tempo la sua dimensione nel teatro, anche se il primo incarico era nato più per una scommessa. Lavorerà così con il regista Pietro Garinei per lo spettacolo Se il tempo fosse un gambero nell’86: “Avevo 21 anni, teneva molto le distanze”, ricorda l’attrice al sito Teatro parlando di Garinei, “questo uomo imponente mi diceva solamente ‘Bene, bene, però di più’. Io non avevo la più pallida idea di cosa fosse questo ‘di più’, più voce, intensità, non lo sapevo. Alla fine però ha funzionato, perché questi suoi ‘di più’ mi hanno portato ad avere una carriera teatrale”.
LE SUE PAROLE SUGLI UOMINI
Come detto, in questi giorni invece la Brilli è in giro per l’Italia con “A che servono gli uomini”, una commedia musicale che vanta la firma di Iaia Fiastri, la stessa che ha curato lo spettacolo del suo esordio. L’autrice è scomparsa l’anno scorso e solo allora l’attrice ha scelto di mantenere una promessa fatta poco prima della sua scomparsa, ovvero che avrebbe interpretato la protagonista Teodolinda. “Servono alle stesse cose a cui servono le donne”, dice poi parlando degli uomini, “a collaborare, a portare avanti il mondo. Se gli uni prevalgono sugli altri non funziona niente”. Ecco perché per la Brilli è essenziale che le donne diventino autosufficienti e si stacchino del tutto dall’idea di doversi per forza sistemare con un uomo.