Nancy Brilli: “L’autolesionismo mi aiutava”
Nancy Brilli non ha vissuto una vita semplice. L’attrice è rimasta orfana ad appena 9 anni ed è cresciuta con la nonna paterna e alcune zie che non le hanno fatto vivere un’infanzia spensierata. Per questo, Nancy si è portata dietro tante fragilità mentali che ad un certo punto sono sfociate nell’autolesionismo: cercava conforto nel dolore fisico per non sentire quello interiore.
L’attrice, a “Belve”, ha raccontato: “L’autolesionismo è un modo di alleviare un dolore interno. Per cui ci si provocano delle ferite, dei tagli, dei graffi, un dolore esterno, che poi non farà male, perché ci si abitua a sentire il gesto, ma non fa più male. Allora hai la sensazione di gestire il dolore in tutti i suoi aspetti, esteriore e interiore. È durata molto anni e l’ipnosi mi ha aiutato. Con la rabbia ora ho fatto i conti”.
Nancy Brilli: “Vorrei perdonare la mia famiglia ma…”
A cuore aperto, Nancy Brilli ha spiegato a “Belve” che sta facendo i conti anche con la sua età che avanza: “Non ho paura di invecchiare ma mi scoccia molto che mi venga ricordato in continuazione che sto in vecchiando. Rispetto al lavoro è una seccatura”. Se dovesse pensare di perdonare qualcuno, lo farebbe con una parte della sua famiglia che l’ha molto fatta soffrire: evidente il riferimento alla famiglia del padre che l’ha cresciuta, non riuscendo a darle l’amore di cui aveva bisogno.
Se invece dovesse scegliere di riportare in vita qualcuno, lo farebbe con sua madre, che ha perso la piccolissima, quando aveva appena 9 anni: “Mi piacerebbe perdonare una parte di famiglia, ancora non ci riesco. Vorrei riportare in vita mia madre e starei a sentire più che dire”. L’assenza della mamma ha infatti segnato in maniera indelebile la vita di Nancy, che ancora oggi, dopo tanti anni, non riesce a ricordare il volto della donna.