Nancy Brilli: “Non sono brava nelle scene di nudo”

Nancy Brilli, a “Belve”, ripercorre la sua carriera e racconta: “Non sono mai stata brava a fare scene di nudo. Di sesso peggio mi sento. Non sono mai riuscita a mettere tra me e l’attore uno spazio vero, una saracinesca. Una mano addosso la sentivo. Ci ho provato ma proprio non ci riesco”. Quando Francesca Fagnani le chiede di fare i nomi di tre attrici italiane più brave di lei viventi, lei risponde: “Lina Sastri è molto brava. Le altre più brave non lo so… So brava tanto, sa!”.



L’attrice ha raccontato di non aver quasi mai ricevuto dei ruoli che l’hanno pienamente soddisfatta: “Mi è stato chiesto spesso di fare l’oca giuliva e raramente di recitare un ruolo. Molte volte mi sarebbe piaciuto interpretare un film ma non posso dire quali. In tv spesso mi hanno offerto ruoli primari, al cinema secondari“.



Nancy Brilli: “Mi avevano proposto uno scoop con Gabriel Garko”

Nonostante un successo straordinario negli anni ’90, Nancy Brilli ha poi vissuto un periodo di allontanamento dalla tv: “Ad un certo punto sono sparita. Ho fatto solo successi, sono andata a chiedere e la funzionaria mi disse che le attrici non erano più le belle ragazze degli anni ’90 ma donne vere. E poi mi disse ‘E comunque non ci sono ruoli’. È successo 18 anni fa. Questa persona ha condizionato la mia presenza in Rai“. Ha poi rivelato di aver subito vari tipi di pressione: “Mi è stato proposto di fare scoop con degli attori, finti fidanzamenti. Io ho detto di no. Mi è successo con Gabriel Garko ma non so neanche se lui lo sapesse”.



Sulle accuse legate alle violenze sessuali nel mondo del cinema, Nancy racconta che le era stata proposta di andare con un produttore cinematografico che a loro dire “aveva il membro più frequentato d’Italia”. Lei non ha mai detto chi fosse “Perché era morto. Non mi sembrava il caso di nominarlo”. L’attrice ha poi rivelato: “Parecchie volte ci sono state mani allungate, cose sgradevoli. Me ne sono andata sempre. Denunciare? Non si usava. Mi venne consigliato di fare la scema”.