Nancy Hunt è la moglie del celebre produttore chitarrista e storico fondatore della band Chic, Nile Rodgers, che negli anni 70 ha cambiato la storia della musica dance funky. In passato attrice, apparsa anche in diversi film e produzioni cinematografiche, convive con il compagno da 18 anni, e da molto tempo condivide anche un importante progetto di solidarietà di cui Nancy è coordinatrice. La We Are Family Foundation, nata in seguito all’attentato alle torri gemelle proprio per il bisogno di ridare solidarietà al mondo dopo un episodio così drammatico.



L’ex modella ha spesso dichiarato di non aver voluto fare figli perchè la sua infanzia è stata segnata in un certo senso dalla consapevolezza di essere nata quasi “per errore”, e così in una intervista rilasciata a Vanity Fair aveva detto che questo le ha sempre fatto sentire il bisogno di dover trovare un motivo ed un senso alla sua esistenza. “Sono la più giovane di tre fratelli: 12 e 11 anni meno, la classica figlia “oops”. Non lo so, però credo che proprio per il fatto di non essere stata prevista ho sempre sentito l’urgenza di dimostrare che ero degna di essere su questa Terra“.



Nancy Hunt, moglie di Nile Rodgers: “Lavoriamo insieme per un mondo più pacifico”

Nancy Hunt, da 18 anni compagna e moglie del musicista Nile Rodgers, ha raccontato più volte di aver fatto scelte sbagliate in passato, tra le quali quella di sposarsi giovane e di aver divorziato subito l’anno dopo. A soli 19 anni, ha detto: “Non mi sentivo pronta per fare la mogliettina tradizionale“, e così ha deciso di dedicarsi completamente alla carriera artistica oltre che allo studio. Si è laureata in psicologia e successivamente ha fondato sue riviste di fotografia, arte e design.



Tuttavia, le cose non sono andate come sperava e le sue aziende sono state presto costrette a chiudere. Successivamente però, come ha dichiarato a Vanity Fair, la nuova motivazione è arrivata proprio grazie alla fondazione benefica di Nile Rodgers, con il quale come ha dichiarato: “Lavoriamo insieme per un mondo più pacifico”. L’ente benefico tutt’ora raccoglie fondi in tutto il mondo per promuovere progetti di inclusività ed uguaglianza abbattendo le barriere del razzismo.