Il film su Tonya Harding ha portato all’attenzione di tutti, anche di coloro che ben poco conoscono di pattinaggio femminile, la storia dell’aggressione di Nancy Kerrigan. La donna, rivale della Harding, infatti fu aggredita dopo un allenamento ai Campionati nazionali con una spranga di ferro al ginocchio destro. Ad aggredirla Jeff Gilloly, ovvero ex marito di Tonya che accusò proprio lei di aver fatto da mandante. La questione fu allora molto spinosa e scatenò la stampa. Per un periodo si è creduto addirittura che la carriera della pattinatrice fosse stata compromessa per sempre ma lei riuscì invece a riprendersi e rientrare in gara, aggiudicandosi addirittura la medaglia d’argento. Una vera e propria rivincita. (Aggiornamento di Anna Montesano)



La vera storia dell’aggressione di Nancy Kerrigan

Il nome di Nancy Kerrigan divenne particolarmente popolare nel gennaio del 1994, quando subì una tremenda aggressione al termine di una sessione di allenamento ai Campionati nazionali. La pattinatrice fu costretta a ritirarsi dalla competizione, con il titolo nazionale assegnato a Tonya Harding, la rivale che risultò poi tra i soggetti coinvolti nell’agguato. Da quanto emerso dalle indagini, l’ex marito di Harding, Jeff Gillooly, aveva incaricato Shane Stant di colpire la pattinatrice Kerrigan al ginocchio destro con un manganello. Ammise di averlo fatto con la complicità dell’ex moglie, che evidentemente voleva sbarazzarsi di una “competitor” in prospettiva dei giochi olimpici. Una tremenda pagina di sport, macchiata dall’impossibilità della federazione statunitense di procedere nei confronti della Harding. La rivincita della Kerrigan arrivo comunque nel corso del suo programma libero, quando conquistò la medaglia d’argento, superando ampiamente Tonya Harding.



Nancy Kerrigan, la multa salata inflitta a Tonya Harding

In molti gioirono per il glorioso rientro in pista di Nancy Kerrigan. E per molto tempo, il tema della sua aggressione continuò ad interessare l’opinione pubblica. Quindi la multa salatissima inflitta nel 1994 alla Harding, che negava apertamente un suo coinvolgimento diretto nell’agguato. 160.000 dollari per sfuggire al processo, con continue dichiarazioni e prese di posizioni nette sulla sua estraneità ai fatti. La federazione statunitense, tuttavia, decise di revocarle il titolo conquistato e di bandirla a vita, inserendola in una sorta di black list. Nancy Kerrigan, nel frattempo, col suo stile elegante e aggraziato, raccolse consensi e soddisfazioni: nel 1992 l’attesissima medaglia di bronzo ai XVI Giochi olimpici invernali e l’argento ai Mondiali. Meno bene ai Mondiali di Praga, dove da favorita della competizione dovette accontentarsi di un quinto posto.

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