ABORTO, L’ATTACCO DI NANCY PELOSI (ANCORA) SULLA SENTENZA DELLA CORTE SUPREMA
In occasione della recente Giornata dell’Uguaglianza delle donne celebrata lo scorso 26 agosto, la speaker della Camera Usa Nancy Pelosi è tornata nuovamente ad attaccare la Corte Suprema per la sentenza storica sull’aborto, considerata da tutto il Partito Democratico americano una autentica «sciagura» imputabile ai giudici vicini a Donald Trump. In generale però, lo scontro negli States è sempre più netto tra pro-choice e pro-life con la campagna elettorale verso il MidTerm che si preannuncia infuocata specie sul fronte diritti civili. Ebbene Pelosi, che si è spesso auto-considerata e auto-definita «una buona cattolica praticante» non da oggi è sulle posizioni estreme per quanto riguarda la libertà di interrompere la gravidanza.
«È sbagliato che possano dire alle donne cosa pensano che le donne dovrebbero fare con le loro vite e i loro corpi. Ma l’ingiustizia di tutto questo è peccaminosa», ha detto intervenendo ad una tavola rotonda organizzata proprio sulla giornata delle donne dall’Università della California a Mission Bay, San Francisco. Nancy Pelosi ha anche affermato che «il fatto che questo sia un tale assalto alle donne di colore e alle donne – famiglie a basso reddito, è semplicemente peccaminoso. È peccato». Intervenuta dopo la leader Dem, anche la deputata Jackie Speier – anche lei cattolica come Biden e Pelosi – si è espressa in termini molto netti: «Il fatto che ora abbiamo un governo a livello federale che impone la gravidanza – gravidanza su mandato del governo – va contro ogni libertà personale su cui è costruito il nostro paese». La deputata ha raccontato la sua precedente storia di aborto subito, dicendosi favorevoli all’ampliamento dell’accesso alle pillole abortive e all’estensione dell’attuale limite di 10 settimane di utilizzo, stabilito dalla Food and Drug Administration (FDA).
PER LA CATTOLICA DEM NANCY PELOSI È UN PECCATO LIMITARE LA LIBERTÀ DELLE DONNE. SILENZIO SUI FETI…
Intervenuta poi ancora a fine panel, la speaker Nancy Pelosi si è rivolta direttamente contro i giudici della Corte Suprema (MAGA) responsabili di aver portato, secondo il Partito Democratico Usa, gli Stati Uniti indietro nelle libertà civili di un secolo: «Abbelliti dalla Corte Suprema radicale, i repubblicani estremisti della MAGA stanno infliggendo un dolore inimmaginabile alle donne e alle loro famiglie». Secondo la cattolica Dem – un tempo in Italia venivano definiti “cattolici adulti” come Romano Prodi o Enrico Letta – al giorno d’oggi in America «le donne non sono libere come lo erano le loro madri e nonne».
Commentando lo scorso giugno la sentenza fresca della Corte Suprema che aboliva il diritto all’aborto in quanto non costituzionale, Nancy Pelosi arrivò a sostenere che la decisione dei giudici era «un insulto e uno schiaffo in faccia alle donne e alla loro libertà di scelta». Libertà di scelta che evidentemente non possono avere i feti o i bimbi abortiti: il tema ci rendiamo conto essere delicato e completamente intimo di ognuna delle donne che arriva a prendere una scelta del genere. Il problema infatti non è il singolo caso, il singolo dramma: il problema è osservare come si possa fare “ideologia” tanto da un fronte quanto dall’altro. O peggio, come pensare di ritenersi una “brava cattolica” non spendendo neanche una sola singola parola per l’altro “protagonista” dell’aborto, quello meno citato e più indifeso.