La morte di Nanni Balestrini ha scosso il mondo dello spettacolo italiano e non solo. Il sommo poeta era una delle voci principali della Neoavanguardia. Questa cosa rappresenta? Si tratta di un movimento sorto nel novecento nel nostro paese fondato su una fortissima tensione nella sperimentazione formale. Oltre a Nanni Balestrini padri di questo movimento sono anche Edoardo Sanguineti, Umberto Eco, Antonio Porta, Alfredo Giuliani e molti altri ancora. Un modo diverso di scrivere rispetto all’avanguardia storica che negli anni sessanta cambiò per sempre il mondo della poesia, toccando anche quello della prosa. Tra i suoi antenati c’era la rivista Il Verri diretta da Luciano Anceschi dal quale il movimento prese vita. Sicuramente una mente illuminata come quella di Nanni mancherà al mondo della letteratura anche se sarà fatto tesoro dei suoi insegnamenti e delle sue mai banali parole. (agg. di Matteo Fantozzi)
“ARTISTA TOTALE DEL 900”
Lo scrittore, poeta e saggista Nanni Balestrini, è morto all’età di 83 anni all’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma dopo una breve malattia. A darne la triste notizia, oggi, la sua casa editrice, DeriveApprodi, tramite un post su Facebook seguito proprio dalla foto di colui che è stato definito come il maggiore esponente della Neoavanguardia, nonché uno degli “artisti totali” del Novecento italiano. “È con tristezza e dolore che informiamo della scomparsa di Nanni Balestrini. Una scomparsa, non solo per noi, incolmabile”, si legge sulla pagine del suo editore. Balestrini fu un vero e proprio portavoce della contestazione giovanile negli anni Sessanta e Settanta. Classe 1935, lo scrittore aveva appena trent’anni quando fu coinvolto nella stagione più intensa della Neoavanguardia e del Gruppo 63. In seguito alla notizia della sua morte è intervenuto anche il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, che su Twitter ha scritto: “Se ne è andato uno degli autori e scrittori milanesi più spiazzanti del nostro tempo. Una voce indipendente, coraggiosa e spesso fuori dal coro che ci mancherà molto”.
NANNI BALESTRINI È MORTO: LE OPERE
Numerose le sue opere, tra romanzi e poesie, nelle quali Nanni Balestrini ha saputo mescolare consapevolmente contaminazione di sperimentalismo letterario e di estremismo politico. L’artista era riuscito a dare voce alle inquietudini del mondo giovanile che sfociarono poi nella contestazione anche tramite la militanza estremista che lo portò persino a trovare riparo in Francia al fine di sfuggire al sicuro arresto nel 1979. Tra le sue ultime opera segnaliamo il romanzo Sandokan, storia di camorra (Einaudi, 2004); le raccolte di versi Sconnessioni (Fermenti, 2008), Caosmogonia (Mondadori, 2010). E poi i tre racconti pubblicati sotto il titolo Girano voci. Tre storie (Frullini, 2012); la raccolta di versi Antologica. Poesie 1958-2010 (Mondadori, 2013). Insieme ad altri intellettuali diede vita a diverse riviste di cultura tra cui “Il Verri”, “Quindici”, “Alfabeta”. Oltre all’attività letteraria molto intensa, affiancò anche la sua produzione visiva con allestimenti di mostre e performance non in Italia (tra cui anche la Biennale di Venezia nel ’93) così come all’estero.