Il The Guardian ripota la notizia che il canale britannico GB News sarebbe stato censurato per aver permesso all’autrice Naomi Wolf di definire i vaccini come uno “strumento di omicidio di massa paragonabile alle azioni dei medici nella Germania pre-nazista”, senza nemmeno essere stata contestata in un contraddittorio.



Ofcom, autorità competente e regolatrice indipendente per le società di comunicazione nel Regno Unito, avrebbe giustificato la censura sostenendo che GB News avrebbe violato il codice di trasmissione volto a proteggere il pubblico da contenuti dannosi. La preoccupazione del regolatore dei media si fonderebbe sulla dichiarazione della Wolf, considerata “significativa e allarmante”. Ofcom ravviserebbe quindi una mancanza di conformità in seno a GB News per non aver in un qualche modo fermato o obiettato alle affermazioni dell’autrice.



Censura e vaccini: le giustificazioni di GB News

Immediata è stata la risposta di GB News. La giustificazione con cui il canale si sarebbe difeso si fonderebbe sul tipo di impostazione dell’emittente, volta alla non omologazione con gli altri media e alla voglia di stimolare dibattiti e riflessioni. “GB News ha un approccio diverso da molti altri canali fattuali”. Il canale ha anche affermato di aver promosso “punti di vista controversi e contrari come un modo per provocare domande ponderate e dibattiti e rivalutare questioni importanti”.

Il canale televisivo ha anche sostenuto di non difendere le opinioni della Wolf come “verità letterale”, ma di aver accettato le sue affermazioni come libertà di espressione tutelata dalla Convenzione europea dei diritti umani. L’emittente ha infine sostenuto che è stato un errore affermare che “il linguaggio schietto e combattivo che sostiene un punto di vista che sembra al di fuori dei limiti del ‘discorso educato’ debba essere dannoso in un qualche modo”. Ha ritenuto anche che le dichiarazioni fatte nel programma “potrebbero, al massimo, dare ad alcuni spettatori ‘spunto di riflessione’ sulla saggezza di avere un’altra vaccinazione“.