Potrebbe non essersi trattato di un semplice incidente, quello che ha visto un ragazzino 11enne della provincia di Napoli schiantarsi contro un’auto. Secondo quanto riferisce TgCom24, l’episodio sarebbe avvenuto a San Giorgio a Cremano dove il ragazzino è stato coinvolto in un violento impatto contro un’auto tale da farlo finire in ospedale con frattura scomposta a tibia e perone. La polizia municipale che indaga sull’accaduto non esclude che possa trattarsi dell’ultima folle sfida social che sta coinvolgendo sempre più giovani. La challenge in oggetto vedrebbe i ragazzini posizionarsi al centro della strada in attesa dell’arrivo di un’auto sulla quale lanciarsi mentre questa procede a bassa velocità, al fine di suscitare panico nel conducente e ritrovarsi a far ‘divertire’ gli amici che intanto sono intenti a riprendere tutto con i rispettivi cellulari. Stando al racconto della donna alla guida dell’auto, lo scorso mercoledì pomeriggio il ragazzino sarebbe piombato all’improvviso sul mezzo senza darle il tempo di accorgersi di nulla.



NAPOLI, 11ENNE CONTRO AUTO: INCIDENTE O CHALLENGE?

In seguito all’impatto con la vettura, l’11enne è stato soccorso prontamente e trasportato in ambulanza all’ospedale Santobono di Napoli. Se la caverà con una prognosi di 30 giorni. Quello accaduto a San Giorgio a Cremano non è il solo episodio simile in città. Nell’area sud di Napoli ne sono stati segnalati altri come riferisce anche il quotidiano Il Mattino. Dopo la diffusione della notizia a livello nazionale, è intervenuto Giorgio Carcatella, delegato territoriale dell’Usb e ufficiale di Polizia Municipale, il quale ha commentato: “Esistono in alcune realtà problemi legati all’assenza di luoghi di sana aggregazione. Queste mode sono figlie della mancanza di spazi, oltre che del vuoto culturale che si respira in certi quartieri”. Carcatella ha proseguito spiegando che “L’organizzazione delle attività di controllo sul territorio deve essere rivista dalle fondamenta. Non è accettabile non avere alcuna prova video dell’accaduto”.

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