A Napoliun ragazzo 18enne, Francesco Pio Mammone, è stato freddato con un colpo di pistola sparato in pieno petto. È l’ennesimo caso di violenza nel capoluogo campano che, questa volta, purtroppo, è costato la vita ad un giovanissimo ragazzo, per una ragione che secondo le prime ipotesi mosse dagli inquirenti potrebbe essere anche futile e scaturita da un malinteso, forse anche legata alla camorra. L’incidente è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì, mentre il 18enne è morto poche ore dopo lo sparo nel petto, in seguito al ricovero in emergenza all’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli.
La ipotesi sul 18enne ucciso con un sparo a Napoli
La vicenda del 18enne ucciso con uno sparo in pieno petto affiora le sue origini nella zona Mergallina, cuore della movida di Napoli. Era una notte tranquilla, come tante altre, in cui centinaia di giovani erano scesi nei locali cittadini per divertirsi, ma tra di loro si aggiravano anche alcune persone armate, probabilmente collegate alle malavita napoletana, soprattutto agli ambienti camorristi. La vittima, Francesco Pio Mammone, invece era incensurato e lontano, a quanto riportano alcuni media, dagli ambienti malavitosi.
Insomma, il 18enne ucciso a Napoli con uno sparo nel petto, era seduto all’esterno di un locale con un paio di amici. Ricostruire le dinamiche immediatamente precedenti agli spari, non si è rivelato fino ad ora semplice. Quello che è chiaro, racconta il Corriere del Mezzogiorno, è che sono stati sparati alcuni colpi in aria, con conseguente panico generale, tra grida e movimenti confusi in cerca della salvezza. La traiettoria dei proiettili, poi, si è spostata verso ad altezza uomo, raggiungendo con un singolo sparo il 18enne di Napoli al petto. L’ultima ricostruzione dell’accaduto, dopo le ipotesi sul crimine legato alla camorra, parlano di una scarpa sporcata accidentalmente, quella del killer, ma non da Francesco Pio Mammone che si è travato per errore in un litigio che gli è costato la vita. Gli inquirenti, comunque, continuano ad indagare sulle dinamiche.