E’ stato arrestato stamane Pietro Ioia, garante dei detenuti di Napoli, accusato di introdurre droga e cellulari in carcere. Era stato nominato nel 2019 dal sindaco del comune partenopeo, De Magistris, e stando a quanto riferito dal Corriere della Sera, aveva un passato da narcotrafficante, avendo scontato in carcere ben 22 anni. Di fatto l’incarico affidatogli rappresentava un momento di riscatto per il garante dei detenuti Pietro Ioia, ma evidentemente qualcosa è andato storto. “Ioia – scrive il quotidiano di via Solferino . avrebbe approfittato del suo ruolo, e della facilità di accesso alla casa circondariale che questo comportava, per incontrare i detenuti coinvolti nell’organizzazione e consegnare la droga e i cellulari”.
63 anni, il garante aveva abbandonato da tempo ogni tipo di attività illecita, si era realmente riscattato, e nel contempo aveva deciso di impegnarsi in favore dei diritti dei detenuti, lui che aveva vissuto sulla propria pelle la galera per più di due decadi. E così che l’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, a dicembre 2019 gli aveva affidato un ruolo molto importante, che lo stesso Ioia ha svolto fino a poche ore fa. Il garante dei detenuti ha scritto anche un libro sulla “cella zero”, una stanza del carcere di Poggioreale che secondo quanto sostiene lo stesso, sarebbe utilizzata per pestaggi e violenze sui detenuti. Dopo indagini da parte della procura non è emerso nulla. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NAPOLI, ARRESTATO GARANTE DETENUTI PIETRO IOIA, CELLULARI E DROGA IN CARCERE
E’ stato arrestato il garante per i detenuti di Napoli, Pietro Ioia, manette giunte nell’ambito di un’indagine che ha riguardato ben 8 arresti. L’indagine, come si legge sul sito dell’Adnkronos, è stata svolta dai carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Castello di Cisterna, e gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata all’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti e corruzione.
Nel dettaglio il gruppo è ritenuto responsabile di aver introdotto nel carcere droga e cellulari, e degli otto arrestati sono sei quelli finiti in galera mentre gli altri due ai domiciliari. L’indagine è durata circa sei mesi, dal giugno dell’anno scorso, 2021, fino al gennaio di quest’anno, ed ha permesso di delineare l’esistenza di un’associazione per delinquere in quel di Napoli, finalizzata in particolare ad una serie di atti illegali, in particolare l’introduzione, come detto sopra, di telefoni cellulari e sostanze stupefacenti all’interno della Casa Circondariale di Napoli–Poggioreale.
NAPOLI, ARRESTATO GARANTE DETENUTO PIETRO IOTA: IL COMMENTO DEI SINDACATI
Secondo quanto emerso dalle indagine il fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti fra le celle, in particolare di hashish e cocaina, sarebbe dilagante e dal valore economico di diverse migliaia di euro. il presidente e il segretario regionale dell’Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp), Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, hanno commentato così l’arresto di Pietro Ioia, garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà personale del Comune di Napoli.
“Noi come sindacato – spiegano – avevamo contestato tale scelta da parte del Sindaco Luigi de Magistris in quanto il garante Pietro Ioia non aveva la comprovata capacità di competenza in materia giuridica e inoltre le qualità morali requisiti indispensabili per assolvere il ruolo di garante figura che andrebbe assegnata ad un operatore impegnato nel sociale con un curriculum professionale adeguato al ruolo. Ci aspettiamo che il Sindaco attuale Manfredi sostituisca subito il garante”.