Catello Maresca scioglie anche gli ultimi dubbi e annuncia ufficialmente di essersi candidato alla guida della città di Napoli nelle prossime Elezioni Comunali previste in autunno: Luigi de Magistris non ci sarà e l’alveo del Centrosinistra è tutt’altro che pronto con un candidato (con scontri locali e nazionali tra Pd e M5s), così il Centrodestra pare aver puntato tutto sul pm anti-Camorra che ha appena ottenuto l’ok dal Csm per l’aspettativa “per motivi elettorali”. Maresca è ufficialmente il candidato sindaco del Partito Liberale Europeo di Napoli ma anche pubblicamente supportato dalla Lega di Salvini che si è detto ieri «strafelice» per la discesa in campo del magistrato liberale: in attesa che arrivi l’appoggio pieno di tutta la componente del Centrodestra dopo l’ufficializzazione nei prossimi giorni dei candidati anche a Roma, Milano e Torino.



«Centrodestra? Rispetto le posizioni di tutti. Per me conta prima di tutto la sostanza, poi la forma. Se si riuscisse ad abbinare forma e sostanza sarebbe il massimo […]. Il nostro è un progetto totalmente civico, non sono in grado oggi di poter dire con certezza che ci potrà essere uno spazio per la collaborazione con i partiti», spiega Maresca nella sua prima intervista ufficiale da candidato sindaco, al “Mattino” di Napoli. Si tenteranno approcci per i punti di massima convergenza sui temi, ma al momento salvo sorprese in extremis Catello Maresca sarà supportato dal Centrodestra (quantomeno dalla componente leghista).

MANESCA CANDIDATO: “NAPOLI NON È FALLITA”

«Siamo stanchi dello squallore quotidiano che siamo costretti a sorbirci», attacca molto nettamente Catello Maresca entrando nelle pieghe delle proposte e progetti in mente per la città dopo le Elezioni Amministrative. Respinge al mittente gli attacchi di chi ritiene che un magistrato non debba occuparsi della città (tra l’altro, per due legislature consecutive è stato eletto a sindaco l’ex magistrato de Magistris, ndr). Per il candidato liberale, «Napoli non è fallita» come ha spiegato invece il suo ipotetico rivale alla guida del capoluogo campano (Mandredi, ex Ministro Pd): «sarà una eredità pesantissima», questo sì, «la questione non è tanto il peso dei debiti […] ma il deficit che ogni anno si accumula sulla spesa corrente (270-300 milioni l’anno)». Per Maresca i conti sono la prima cosa da rimettere in equilibrio: progetti successivi, competenza, riapertura gallerie e parchi ma soprattutto «ridaremo il porto e il mare a Napoli». Tema cardine poi le periferie, con Maresca che al “Mattino” confessa «sono importanti e io ci sono nato, impegno civico al fianco dei miei fratelli meno fortunati». Il progetto è fare di Napoli la capitale-metropoli del Mediterraneo, meta di turismo ma anche crocevia del diritto internazionale e della competenza.

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