Aggressione choc all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli: come vi abbiamo raccontato, la dottoressa Adelina Laprovitera è stata pestata a calci e pugni dalla madre di una paziente, botte che le hanno causato una frattura alle ossa nasali e alla parente anteriore della mascella sinistra. La vittima si è detta «schifata» da quanto accaduto, sottolineando anche di essere pronta a tornare al lavoro senza timore. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, sulla brutale aggressione è intervenuto il responsabile del Pronto Soccorso dell’ospedale, Gennaro Napoletano: «Andrebbero ripristinati i drappelli di pubblica sicurezza nei pronto soccorso. Diventa sempre più complicato gestire l’emergenza, vista anche la carenza dei medici». E non si tratta del primo assalto ad un medico, evidenzia poco dopo: «I medici vengono insultati, spesso si riesce a calmare le famiglie parlandoci, ma a volte scattano le aggressioni». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DOTTORESSA PESTATA A CALCI E PUGNI: CHOC A NAPOLI

Un medico è stato aggredito presso l’ospedale di Napoli, San Giovanni Bosco. A farne le spese, una dottoressa, tale Adelina Laprovitera, che è stata malmenata da alcuni parenti di un paziente. Come riferito da numerosi quotidiani, a cominciare da Repubblica, il fattaccio si è verificato nella notte fra martedì 20 e mercoledì 21 agosto, con la dottoressa che è stata aggredita e percossa riportando un trauma facciale e la rottura del naso, per una prognosi di 30 giorni. “Sono schifata ma, come ho detto a mia madre che mi ha chiamato dalla Calabria – le parole della stessa dottoressa, interpellata dall’agenzia Ansa – non ho paura e spero di tornare presto a riempire la mia casella nei turni del pronto soccorso, perché siamo in pochi e lavoriamo al limite”. Pare che ad aggredire il medico siano state due donne che erano state invitate dalla stessa dottoressa ad attendere fuori dalla stanza dove il loro parente veniva visitato.



NAPOLI, DOTTORESSA AGGREDITA AL SAN GIOVANNI BOSCO

Peccato però che le stesse non ne abbiano voluto sapere, ed hanno aggirato i blocchi e i divieti, colpendo la malcapitata. La direzione generale dell’Asl ha avviato un’indagine interna di modo da ricostruire nel dettaglio quanto accaduto, e capire come le donne siano entrate in contatto con la dottoressa Laprovitera. Sembrerebbe tra l’altro che siano state autorizzate, nonostante divieti tassativi per il “non personale”. “La Asl – le parole di Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro – è e sarà al fianco della dottoressa, ci costituiremo parte civile assicurando, tra l’altro, il supporto legale alla nostra dipendente. Tolleranza zero, chi ha sbagliato si aspetti conseguenze molto serie. L’aggressione di questa notte è un gesto vile e indegno. Ho sentito la dottoressa e le ho personalmente garantito che l’azienda è e sarà al suo fianco anche in tribunale”. Anche il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, ha espresso la propria solidarietà nei confronti del medico malmenato.

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