La magistratura indaga sulla gara da oltre 15 milioni di euro per la realizzazione dei Covid hospital prefabbricati a Napoli, Salerno e Caserta. Rappresentano un aspetto cruciale della strategia del governatore Vincenzo De Luca contro l’emergenza coronavirus, ma ora soffia il vento della polemica e della giustizia. I tre giorni di attività investigativa scattati nel weekend hanno portato la Procura di Napoli – spiega Repubblica – a disporre perquisizioni e sequestri di computer, cellulari e tablet. Perquisiti anche Ciro Verdoliva, manager dell’Asl Napoli 1, il consigliere regionale Luca Cascone, molto vicino al Presidente della Regione Campania, e l’ingegnera Roberta Santaniello, membro dell’Unità di crisi regionale e del gabinetto della giunta per la Protezione civile. Lo hanno deciso i pm Mariella Di Mauro e Simone De Roxas, che coordinano le indagini dei carabinieri del Reparto operativo insieme al procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio.
NAPOLI, OSPEDALI COVID: TRA 4 INDAGATI “FEDELISSIMI” DE LUCA
I pm ipotizzano i reati di concorso in turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture, secondo quanto riportato da Repubblica. L’indagine parte delle presunte criticità ipotizzate «in relazione alle procedure di aggiudicazione e di esecuzione» dei lavori per la costruzione dell’ospedale modulare di Ponticelli. Ma l’indagine riguarda anche altre gare indette nel periodo dell’emergenza coronavirus. Pertanto, i magistrati vogliono ripercorrere il “percorso”. Invece non è stata disposta la perquisizione nei confronti di Corrado Cuccurullo, presidente di Soresa, ma il suo computer d’ufficio è sotto sequestro. Il consigliere regionale Luca Cascone, molto vicino a Vincenzo De Luca, è finito nel mirino in quanto ha messo in contatto Soresa con i possibili fornitori di mascherine, ventilatori polmonari e altro materiale considerato utile durante l’epidemia, pur non ricoprendo alcun ruolo da un punto di vista formale in seno all’unità di crisi.