A Napoli, all’interno della casa di riposo “Casa di nonna Rosa”, i Carabinieri hanno scoperto un’ampia e tristemente diffusa rete di maltrattamenti ai danni degli anziani affidati alla vigilanza dell’istituto. Complessivamente, sono state mosse accuse, a vario titolo ma in concorso, contro sette Operatori Sociosanitari (OSS), che da anni maltrattavano con violenze psicologiche e fisiche, vessazioni ed umiliazioni diversi anziani. A condurre le indagini è stato il nucleo del Carabinieri di Napoli del quartiere Chiaia, in collaborazione con i colleghi del Nil, del Nas e dell’Asl, che avrebbero effettuato perquisizioni ed accertamenti, confermando i sospetti grazie ad alcune registrazioni interne fatte dalle telecamere di sicurezza.



Napoli: 7 oss arrestati, tre con il Reddito di Cittadinanza

Insomma, quanto accadeva all’interno di quella casa di riposo di Napoli, situata in corso Vittorio Emanuele 656, sembra essere un quadro piuttosto grottesco. Si parlerebbe, in via di accertamento da parte degli inquirenti, di quotidiane e reiterate vessazioni, umiliazioni, minacce, gravi violenze di ogni tipo e molteplici casi di indifferenza rispetto ai bisogni degli anziani degenti, non autosufficienti, quasi tutti compresi tra gli 80 e i 100 anni.



Dei 7 oss arrestati nella casa di risposo di Napoli per i maltrattamenti agli anziani, due sarebbero stati subito trasferiti nel carcere di Poggioreale, mentre una donna nel carcere di Pozzuoli, e per i restanti quattro è stato mosso il provvedimento domiciliare. Dalle indagini, inoltre, è emerso anche come tre dei sette arrestati percepissero, indebitamente, il Reddito di Cittadinanza, uno in maniera diretta e gli altri due per vie indirette (probabilmente da amici o familiari). Tra le tante violente emerse dalla casa di riposo di Napoli spiccherebbe il diniego fermo di portare in bagno un ospite durante la partita di Champions tra la squadra locale e l’Empoli. Due casi sono sotto la lente specifica degli inquirenti e riguardano due anziani deceduti nel corso degli ultimi mesi, per i quali si ricerca una correlazione con i maltrattamenti subiti.

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