Tra Napoli e Caserta è stata individuata e smantellata una cellula neonazista di terroristi, legati ad una nota associazione eversiva, che stavano programmando, secondo la procura partenopea, almeno un attentato. Il prefetto, dunque, ha deciso di emettere nei confronti dei cinque uomini identificati come parte della cellula terroristica una misura di sorveglianza speciale, che potrà essere facilmente tramutata nel carcere davanti all’eventuale aumento della loro pericolosità sociale.



La base della cellula neonazista di Napoli era collocata presso San Nicola la Strada, alle porte di Caserta, mente dei cinque finiti sotto sorveglianza speciale, quattro membri, tra i 45 e i 49 anni, sono di origini napoletana, mentre il quinto è un cittadini ucraino di 29 anni, attualmente latitante nel suo paese, forse impegnato nella guerra contro la Russia. L’uomo ucraino, peraltro, rappresentava per l’organizzazione eversiva un collegamento con il battaglione Azov che opera a Kiev, più volte associato agli ambienti dell’estrema destra. La cellula neonazista scoperta a Napoli, inoltre, operava sotto il nome di Ordine di Hagal, noto agli inquirenti almeno dal 2019.



Le lunghe indagini sulla cellula neonazista di Napoli

Di fatto, l’indagine della procura di Napoli contro la cellula neonazista dell’Ordine di Hagal è partita, secondo quanto riporta il quotidiano Il Mattino, almeno nel 2019, quando vennero definiti in un atto trasmesso alla Procura della Repubblica come “associazione terroristica di stampo neonazista, suprematista e negazionista“. Quelle indagini appurarono le finalità eversive degli associati all’Ordine di Hagal, motivata da scopi di discriminazione razziale, religiosa ed etnica.

Nel 2022, poi, scattarono i primi arresti all’interno della cellula neonazista di Napoli, e finirono in manette quattro persone, tra cui un 25enne di Marigliano. Questi, secondo il Gip napoletano erano coinvolte nella pianificazione di un attentato contro la Caserma dei Carabinieri di Marigliano. Differentemente, invece, i cinque che sono finiti sotto sorveglianza speciale erano dediti al proselitismo, all’indottrinamento e al reclutamento di nuovi membri nell’Ordine di Hagal. La misura di sorveglianza scattata contro i cinque affiliati alla cellula neonazista di Napoli saranno costretti a soggiornare nel comune di residenza, con obbligo di firma e coprifuoco orario, per 3 anni, nei confronti di uno dei cinque, e per 3 anni e 6 mesi per gli altri quattro.