I cioccolatini, i gelati ed ora anche… le stelle! Le accuse di razzismo avrebbero persino coinvolto anche alcuni corpi celesti i cui nomi sarebbero stati considerati troppo offensivi e dunque destinati ad essere cambiati. A dirlo, come spiega Massimiliano Parente per “il Giornale” sarebbe stata proprio la Nasa che ha spiegato come, ad esempio la nebulosa planetaria NGC 2392 chiamata “Eskimo Nebula” sia da rivedere dal momento che “eskimo” secondo la Nasa sarebbe “un termine colonialista con una storia razzista” quindi non andrebbe bene. Proprio per questa ragione in Danimarca si è deciso di cambiare il nome al gelato “Eskimo” considerato offensivo per i poli artici. Parente, nel dare notizia della decisione della Nasa ha tuttavia sottolineato come l’eccesso del politicamente corretto a tutti i costi rischia ora di far scadere nel ridicolo. E sulla scia di quanto sostenuto dalla Nasa, dunque, andrebbe cambiato allora anche il nome della “Siamese Twin Galaxy” dal momento che essere gemelli siamesi è una disabilità. La Nasa avrebbe spiegato, come riferisce Lega Nerd: “Il nostro obiettivo è far sì che tutti i nomi siano allineati con i nostri valori di diversità e inclusione, lavoreremo attivamente assieme alla comunità scientifica per assicurarlo. La Scienza è per tutti, ogni aspetto del nostro lavoro deve riflettere questo valore”.



NASA CAMBIA I NOMI ALLE STELLE CONSIDERATI TROPPO RAZZISTI

A quanto pare la Nasa starebbe vagliando solo i nomi delle stelle che avrebbero significati ritenuti troppo offensivi. Non tutti, dunque, andranno verso una revisione, come ad esempio “the Horsehead Nebula” che potremmo tradurre “testa di cavallo”, e che invece manterrà il suo appellativo. “Così credono loro, aspettate che se ne accorgano gli animalisti vegani”, ironizza Parente. E come la mettiamo invece con il sessismo? Il giornalista fa infatti notare che “tutte le sonde che avete mandato in giro per lo spazio hanno nomi maschili, da Keplero a Galileo, da Copernico a Cassini”. E sempre Parente insiste su Orion, la missione della Nasa che porterà l’uomo su Marte, così come Juno, “ossia Giunone, che deve orbitare intorno a Giove per scoprirne le infedeltà”. La ‘colpa’ di tutto ciò sarebbe di Frederick William Hershel, il compositore tedesco nonchè astronomo che nel 1820 classificò oltre 5000 stelle: “Scoprì perfino Urano, e di sicuro andava molto fiero dei suoi nomi, ma non aveva previsto che, due secoli dopo, mentre le sue nebulose sono sempre lì, noi saremmo evaporati in un’imbecillità cosmica”.

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