Grazie alla collaborazione tra Fondazione Agnelli e Fondazione De Agostini, è nata la piattaforma gratuita Futuri, dedicata all’orientamento degli alunni delle scuole medie per scegliere l’indirizzo delle scuole superiori da intraprendere. L’iniziativa, presentata ieri a Milano, vuole essere un modo per far optare agli studenti uscenti dalla scuola secondaria di primo grado il percorso che più si addice alle proprie attitudini e alle proprie capacità.
Come riporta il Sole 24 ore sebbene i ragazzi di terza media ricevano dai propri insegnanti un ‘consiglio orientativo’ sul possibile indirizzo da intraprendere il 44% dei diplomati (fonte AlmaDiploma), se potesse tornare indietro, cambierebbe scuola, indirizzo o entrambi. Se poi aggiungiamo, da un lato, il 13,5% di dispersione scolastica (quando già nel 2020 avremmo dovuto essere al 10%) e, dall’altro, il 49,3% (fonte Unioncamere-Anpal) di mismatch tra domanda e offerta di lavoro ecco che il bisogno di aiutare studentesse, studenti e famiglie a scegliere l’indirizzo di studio alle superiori in modo consapevole diventa evidente. Ed è proprio su queste premesse e questi dati che è stata creata la piattaforma Futuri.
COME FUNZIONA FUTURI
“La scelta della scuola secondaria di secondo grado è un momento cruciale nella vita degli adolescenti, che può condizionare il loro futuro professionale – ha sottolineato Chiara Boroli, presidente di Fondazione De Agostini -. Con questa piattaforma di orientamento Futuri possiamo accompagnare e favorire il processo decisionale durante il triennio delle medie e aiutare i giovani ad acquisire piena consapevolezza di sé, delle proprie attitudini e della realtà esterna”. D’accordo il direttore di Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto, secondo il quale un buon orientamento alle medie è fondamentale anche “per contrastare il rischio di abbandono scolastico nei primi anni delle superiori e migliorare gli apprendimenti”.
Come spiega Repubblica la piattaforma Futuri, già usata in via sperimentale da 2.557 docenti in 638 istituti italiani, è stata realizzata con un investimento da 600 mila euro. Tra le attività spiccano i “questionari di conoscenza di sé”, da ripetere ogni anno, perché le propensioni e gli interessi dei ragazzi cambiano nel tempo, ma anche i questionari disciplinari (italiano, matematica e inglese) da svolgere in classe. Fiore all’occhiello sono poi i 36 moduli di didattica orientativa, che, con attività collegate alle singole discipline, permettono ai ragazzi di mettersi nei panni di lavoratori di vari settori per capire quanto un ambito li appassioni. Le attività partono già dal primo anno delle medie e proseguono per tutto il triennio, arrivando a delineare l’indirizzo che più si addice alle aspirazioni dei ragazzi.