Per quanto concerne la disoccupazione che in periodi di crisi è sempre più aumentata, la richiesta della Naspi da parte dei lavoratori, anche e soprattutto quelli stagionali della scuola comincia a partire dal mese di luglio per poi proseguire ed essere erogata fino al conferimento di una nuova assegnazione di cattedra appunto questo avviene anche per tutte le altre categorie di lavoratori ad esempio gli operai agricoli a tempo indeterminato che siano quindi dipendenti di cooperative agricole oppure di consorzi che precedentemente erano state esclusi. Quindi la normativa aggiornata che concerne l’indennità di disoccupazione Naspi, da gennaio 2022 include nuove categorie dei lavoratori soggetti a disoccupazione involontaria, come ad esempio anche il vincolo di 30 giorni di lavoro effettivo negli ultimi 12 mesi precedenti e quindi, parallelamente, anche il calcolo dell’importo cambia del 3% al mese, che si applicherà dal sesto all’ottavo mese in fruizione in base all’età del beneficiario.
Naspi 2022: chi ne ha diritto e come richiederla
La domanda di disoccupazione può essere avanzata da tutti i lavoratori dipendenti che involontariamente perdono il proprio posto di lavoro e che rispettano i requisiti specifici tra cui:
- Gli apprendisti,
- i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative,
- il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato,
- dipendente a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.
Sulla base della legge di bilancio 2022 al comma 221 dell’art 1 entrato in vigore il primo gennaio 2022 è stato modificato l’articolo 2 comma 1 del 4 marzo 2015 numero 22, che allarga la platea dei beneficiari anche agli operatori agricoli a tempo indeterminato delle cooperative dei loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici, così allargando questa misura anche ad altre categorie sociali.
Naturalmente coloro che si approssimano a richiederli indennità di disoccupazione devono versare in uno stato di disoccupazione involontario così come stabilito dalla legge 181/2000 all’articolo 1 comma 2 lettera c e successive modificazioni, inoltre il requisito contributivo è quello delle 13 settimane di contribuzione che vengono calcolate con una media di 4 anni precedenti l’inizio della richiesta.
Quindi rispetto alla normativa precedente sulla Naspi, cambia il requisito dei 30 giorni di lavoro effettivo che devono essere stati registrati negli ultimi 12 mesi e che non vengono richiesti alle persone che hanno fatto la domanda di Naspi a partire dal primo gennaio 2022.
Naspi 2022: chi non può richiedere l’indennità di disoccupazione
Naturalmente questa indennità di disoccupazione, la Naspi 2022, non può essere estesa ad alcuni lavoratori come:
- quelli extracomunitari con permesso di soggiorno stagionale per cui esiste una normativa specifica,
- gli operai agricoli a tempo indeterminato che non sono dipendenti di cooperative e dei loro consorzi,
- gli operai agricoli a tempo determinato,
- dipendente a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni.
Va specificato che lo stato di disoccupazione non è in contrasto con i rapporti di lavoro soprattutto se il reddito percepito entra nei limiti degli 8145 all’anno e per quanto concerne il lavoro autonomo il limite si ferma a 4.800 all’anno.
L’importo della Naspi verrà commisurato sulla base del 75% della retribuzione percepita negli ultimi quattro anni e verrà calcolata in base a una media dello stipendio percepito negli ultimi quattro anni punto tuttavia vi sarà una detrazione del 3% a partire dal sesto mese di fruizione per tutti i lavoratori, Ma la riduzione decorrerà dal primo giorno dell’ottavo mese per tutti i lavoratori disoccupati che abbiano compiuto già il cinquantesimo anno di età.
Tutti coloro che vogliono aprire una partita IVA pur beneficiando della indennità di disoccupazione possono chiedere l’anticipo della Naspi percependo in un’unica soluzione quanto avrebbero dovuto percepire in 24 mesi.