In Italia tutti coloro che svolgono un’attività lavorativa in regime di subordinazione, se regolarmente inquadrati, possono richiedere l’indennità di disoccupazione, la cosiddetta Naspi.

Naspi 2023: tutti i requisiti e chi può richiederla

La Naspi 2023 è richiedibile sul sito dell’Inps accedendo alla propria area personale. Vediamo insieme come fare e quando vengono effettuati i pagamenti mensili da parte dell’Istituto nazionale di previdenza sociale.



La Naspi è un’indennità di disoccupazione richiedibile da tutti coloro che hanno perso il lavoro a seguito di licenziamento. Si tratta di un contributo economico che aiuta i lavoratori a far fronte alle spese necessarie per due anni. Il governo meloni però ha ridotto la possibilità di percepire la naspi di ulteriori 6 mesi a seguito dell’ultima riforma. L’indennità di disoccupazione può essere ottenuta da tutti coloro che siano stati licenziati o che abbiano perso il lavoro per incapacità aziendale a far fronte a crisi economiche, gestionali amministrative interne che hanno portato al fallimento.



Per la precisione possono richiedere la NASPI:

Lo stato di disoccupazione deve essere involontario; sono esclusi pertanto i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale. Tuttavia, l’accesso alla NASpI, sussistendo gli altri requisiti, è consentito anche nei seguenti casi:

  1. dimissioni per giusta causa, qualora le dimissioni non siano riconducibili alla libera scelta del lavoratore ma siano indotte da comportamenti altrui che implicano la condizione di improseguibilità del rapporto di lavoro;
  2. dimissioni intervenute durante il periodo tutelato di maternità, ossia a partire da 300 giorni prima della data presunta del parto e fino al compimento del primo anno di vita del bambino;
  3. risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, purché sia intervenuta nell’ambito della procedura di conciliazione presso la direzione territoriale del lavoro secondo le modalità di cui all’articolo 7, legge 15 luglio 1966, n. 604 come sostituito dall’articolo 1, comma 40, legge 92/2012;
  4. risoluzione consensuale a seguito del rifiuto del lavoratore di trasferirsi presso altra sede della stessa azienda distante più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore e/o mediamente raggiungibile con i mezzi pubblici in 80 minuti o più;
  5. licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione di cui all’articolo 6, decreto legislativo 22/2015;
  6. licenziamento disciplinare.

Naspi 2023: in quale data viene erogato il pagamento mensile

È bene precisare che siccome la Naspi 2023 viene richiesta dal singolo lavoratore accedendo entro 30 giorni dalla perdita del lavoro dalla cessazione dell’attività lavorativa per altre cause, la data di pagamento fa riferimento alla data di presentazione della domanda, qualora questa dovesse essere accettata dall’ente previdenziale. Infatti è da quel momento in poi che viene calcolato il giorno in cui viene erogato il sussidio mensile.



Se ad esempio un contribuente presenta la domanda il 12 gennaio 2023 e questa dovesse essere approvata, da quel momento in poi riceverà l’indennità ogni 12 del mese. E’ possibile richiedere la Naspi entro i 30 giorni successivi alla cessazione dell’attività lavorativa.