Nel 2025 la Naspi viene ammessa in caso di dimissioni volontarie di un lavoratore che decide di lasciare autonomamente un nuovo impiego, ma a patto che nell’anno precedente abbia versato almeno 13 settimane di contributi relativamente alla mansione per la quale viene riconosciuta l’indennità.

La variazione in Manovra è stata approvata al fine di evitare che le aziende paghino dei “ticket di licenziamento” e per disincentivare i lavoratori a licenziarsi al mero scopo di trovare occupazioni a breve termine per poi richiedere l’assegno di disoccupazione.



Naspi con dimissioni volontarie ma con dei limiti

La Naspi viene riconosciuta anche in caso di dimissioni volontarie, ma affinché si possa adottare un sistema antielusivo ci sono dei limiti da rispettare: il lavoratore che lascia appositamente il suo lavoro con contratto a tempo indeterminato, deve aver maturato nei 12 mesi antecedenti, almeno 13 settimane di contribuzione inerente alla sua mansione.



Durante un intervento in merito all’apertura della piattaforma Siisl, Marina Calderone, ministra del Lavoro, ha spiegato che la Naspi non può essere ammessa in caso di dimissioni volontarie, a maggior ragione se l’intento del lavoratore è appositamente quello di trovare lavori precari e con contratti brevi.

L’acronimo di Naspi sta per “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego“, che prevede una indennità da corrispondere mensilmente e soltanto nei casi in cui il lavoratore venga licenziato involontariamente.

La Naspi – che sostituisce i precedenti trattamenti MiniASpI e ASpI – viene pagata a partire dall’ottavo giorno successivo alla richiesta. Quanto all’importo dipende dalla retribuzione media mensile che va proporzionata alla cifra fissa e annuale imposta dall’INPS.



Piattaforma Siisi

Dalle stime previste dall’INPS la platea di beneficiari che godrà del supporto per la formazione e il lavoro dovrebbe essere più ampia. Una situazione inevitabile visto che dall’anno prossimo anno si potrà accedere con un ISEE massimo di 10.140,00€ rispetto ai 6.000€ attuali.

Anche l’indennità viene aumentata a 500€ rispetto ai 350€ odierni. Restano invariate le categorie coinvolte nella misura, che sono quelle con età compresa tra 18 e 19 anni.