Le normative sulla NASpI per disoccupati potrebbero presentare delle sfaccettature poco note. L’indennità che viene riconosciuta a chi ha perso il lavoro, può essere definitiva sulla base di due tipologie: quella di “collocamento ordinario” e un’altra “mirata“.
La differenza – oltre ad essere di natura tecnica – sta nell’età. Nel primo caso (collocamento ordinario), non è previsto alcun limite, salvo i 16 anni che è l’anagrafica minima per poter iscriversi e ricevere le indennità dovute. Nel secondo invece (collocamento mirato), ci sono delle restrizioni da dover far notare.
NASpI per disoccupati e le norme sull’età da conoscere
Per i disoccupati (o comunque per coloro che ne hanno fatto domanda), sia NASpI che l’eventuale DIS-COLL, potrà essere richiesta nel momento in cui la formalizzano la pratica, dichiarando l’ammissibilità immediata.
Sia per ricevere l’indennità economica sia per poter trovare una occupazione, questo step è estremamente importante.
Tornando a parlare dei limiti d’età, non vi è alcuna restrizione anagrafica – come anticipato – nel momento in cui il contribuente italiano si trova in uno stato di disoccupazione involontaria.
Consulenza fiscale
Gli obblighi e i doveri NASpI potrebbero essere piuttosto variegati, e non sempre è semplice rispettarli, specialmente se non si è del mestiere e non si conoscessero le sfaccettature che si celano dietro a questa indennità economica.
Nei casi in cui ci fossero dubbi o perplessità, il nostro suggerimento è quello di far richiesta per una consulenza al CAF oppure ad un professionista del settore. Il fine ultimo è quello di accertarsi che i lavoratori disoccupati abbiano diritto al supporto economico.
In caso contrario la conseguenza peggiore potrebbe essere quella di vedersi ridurre l’indennità oppure farla decadere del tutto. Due penalizzazioni che graverebbero parecchio sulla posizione del disoccupato, complicando la sua situazione economica.
Per la Legge basta davvero un minimo errore da compiere per far decadere ogni misura di sostentamento.