Con una guerra potenziale alle porte tra Israele e buona parte del mondo arabo, era molto atteso il discorso del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, tenuto sulla tv ufficiale del gruppo terrorista del Libano in stretta alleanza con l’Iran sciita. La necessità di parlare al pubblico è arrivata dopo la rappresaglia lanciata in mattinata dall’organizzazione paramilitare islamica libanese, che ha risposto con il fuoco dopo l’uccisione del comandante Fuad Shuk, arrivata a fine luglio. Sebbene gli attacchi contro Israele si siano rivelati ancora del tutto fallimentari – in quanto non hanno colpito l’obiettivo della base di Glilot – Nasrallah ha comunque ricordato che l’azione sia stata decisa dopo l’aggressione ebraica “contro la periferia sud di Beirut“.



Sempre secondo il leader di Hezbollah, il Premier israeliano Netanyahu avrebbe superato più volte il limite sopportabile nelle azioni contro Iran, Hamas e lo stesso Libano: “ha uccos civili, anche donne e bambini”, compreso il comandante Fuad Shuk, a 24 ore di distanza dal capo militare di Hamas lo scorso fine luglio. Hezbollah dice di non voler colpire nuovi civili, nonostante “ne avevamo il diritto, perché nelle zone meridionali sono stati uccisi dei civili”. L’obiettivo dell’operazione condotta in mattinata era la base di Glilot, alla periferia di Tel Aviv, “dove si trova l’unità di spionaggio 8200”. Non è però escluso che nelle prossime ore vi possano essere altri attacchi, specie contro aree “inattese” per la potente difesa militare israeliana dell’Iron Dome.



Israele replica al discorso di Nasrallah: “Gilot non è stata colpita”. Intanto Hamas stralcia l’accordo su Gaza…

Come ribadito ancora da Nasrallah, l’obiettivo di Hezbollah nell’offensiva condotta contro Israele, era e resta la base di Glilot, a circa 110 km dal confine del Libano e a pochi metri dalla periferia di Tel Aviv. Il gruppo sostenuto dall’ayatollah Khamenei, sempre secondo il leader Nasrallah, aveva scelto anche un altro obiettivo da colpire con droni e razzi, ovvero una base di difesa aerea e antimissile a oltre 40 km dalla Capitale di Israele.



Solo in queste ultime ore, Hezbollah ha lanciato sulla base alla periferia di Tel Aviv più di 300 razzi di tipo Katyusha e una serie di droni della Bekaa: anche in questo caso, l’attacco però non avrebbe avuto conseguenze, come affermato dalla stessa Israele in serata A parlarne è stato un portavoce dell’esercito israeliano secondo il quale i miliziani non sono riusciti a colpire, con droni e missili, la base, principale obiettivo dell’attacco. Il tutto mentre in Egitto al Cairo sono in corso nuovi negoziati sulla fine della guerra a Gaza, legata a doppio filo allo scontro fra Hezbollah e Israele (in quanto la sigla terroristica rivendica la libertà degli alleati palestinesi islamici in tutta la Striscia). Dopo posizioni comunque “concilianti” nelle prime interlocuzioni della giornata (secondo le fonti CNN), poco fa è giunta l’ennesima “doccia gelata” per una tregua che sembra sempre più irraggiungibile: “respingiamo le nuove condizioni di Israele nei colloqui in corso per il cessate il fuoco a Gaza”, fanno sapere da Hamas con il funzionario Osama Hamdan (intervenuto ad Al-Aqsa TV), spiegando come le motivazioni siano addotte al cambiamento delle condizioni che avrebbe operato Israele nelle ultime ore.