Natale 2021 si avvicina sempre di più e per il secondo anno di fila saremo costretti ad affrontare delle festività ‘depotenziate’ per via del covid: ma con quali regole?. Senza dubbio quello di quest’anno sarà un periodo natalizio più lieve rispetto a 12 mesi orsono, ma con l’aumento dei contagi dell’ultimo mese, e la diffusione della variante Omicron, non ci potrà essere quel “liberi tutti” che molti speravano. Gli esperti, infatti, consigliano cautela e invitano a circondarsi di persone vaccinate, così come spiega il professor Pier Luigi Lopalco, epidemiologo ed ex assessore alla Sanità della Puglia, all’Adnkronos: “Durante le feste natalizie se i nonni sono vaccinati, il rischio rispetto al contatto con i nipotini si riduce di molto. Se papà e mamma sono vaccinati, ancora di più. Se anche i nipoti fossero vaccinati sarebbe il massimo, ma ancora il vaccino per i piccoli non è disponibile. Quest’anno però la cena di Natale in famiglia può essere più serena rispetto allo scorso anno”.



La pensa praticamente allo stesso modo il professor Bassetti, noto primario di malattie infettive del San Martino di Genova: “Il Natale deve essere quello che conosciamo da sempre, con gli abbracci e passandolo con le persone care – sottolinea sempre all’Adnkronos Salute – magari evitiamo cene con decine e decine di persone, ma i nostri nonni hanno sofferto troppo”.



NATALE 2021, LE REGOLE PER IL PRANZO E PER I NONNI: ECCO IL PENSIERO DI GISMONDO, RICCIARDI E CAUDA

Del partito degli abbracci anche Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano: “Credo che un abbraccio mancato a un nonno, a un parente, sotto Natale sia molto molto grave dal punto di vista sociale e psicologico. o ritengo che ci siamo vaccinati per conquistare un po’ di serenità – osserva – quindi sì la mascherina, sì il distanziamento, però non esageriamo. Non dividiamo ciò che la società nei secoli ha costruito”. Walter Ricciardi, parla invece di Natale ‘attento’ “Perché gli anziani che non hanno fatto la terza dose, o sono particolarmente fragili, corrono il rischio di infettarsi. Non è il caso di fare grandi tavolate ma, conoscendosi in famiglia e adottando qualche precauzione, possiamo concederci feste serene”.



Infine il pensiero del professor Roberto Cauda, direttore di malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma che invoca cautela, indipendentemente dal Natale: “La cautela nelle persone anziane non deve venir meno, anche al di là del pranzo di Natale. L’essere vaccinati non ci deve esimere dall’impiego di tutte le precauzioni possibili, delle mascherine e del distanziamento. E’ chiaro poi che queste attenzioni – ha proseguito l’infettivologo – vanno declinate nelle singole situazioni. Non possiamo impedire il pranzo di Natale però evidentemente quanto più grande è la platea di persone tanto più elevato teoricamente è il rischio”. Cauda ricorda comunque come non vi sia una regola assoluta: “Il bacetto al nonno anche se è per ringraziare del regalo ricevuto forse si potrebbe evitare. Consiglierei anche un paio di tamponi, soprattutto alle persone che magari hanno un raffreddore, per evitare rischi”.