Ho ricevuto, per posta ed in anticipo sulle scadenze di rito, due bei regali di Natale che riguardano uno dei maggiori compositori di tutti i tempi, Händel, oggi molto apprezzato dalle giovani generazioni. Il primo, inviatomi dall’editore Zecchini di Varese è il libro di Claudio Bolzan Georg Friedrich Händel tra splendori teatrali e fasti cerimoniali, Vita ed Opere. L’altro, inviatomi dal Maestro Ottavio Dantone, direttore dell’Accademia Bizantina, è un cofanetto con quattro CD con incisioni degli otto «concerti grossi» del compositore di Halle ed un volume intitolato The Exciting Sound of Baroque Music in italiano, con traduzione a fronte in inglese in cui non solo viene illustrato il contenuto dei CD ma ne viene presentato il contesto in cui vennero composti, e pubblicati, nonché la nuova edizione critica alla base dell’esecuzione dell’Accademia Bizantina diretta da Dantone. Il primo è rivolto al pubblico italiano, l’unico in grado di leggerlo. L’altro ad ascoltatori internazionali; per questo motivo il testo The Exciting Sound of Baroque Music è bilingue.



I due lavori sono ben distinti anche se complementari nell’evidenziare la modernità del «caro sassone», come Händel veniva chiamato dall’aristocrazia e dall’alto clero durante i tre anni circa che, in gioventù, passò a Roma. Sono due strenne che ho molto gradito e che suggerisco a chi è ancora alla ricerca per regali di Natale per parenti ed amici interessati alla musica classica.



Il primo è un’opera di ben 968 pagine che costituisce la più completa trattazione, in Italia e non solo, del grande compositore barocco. Lo studio, a differenza di altri disponibili in traduzione italiana (e più noti), pone il dovuto accento sulla forte influenza italiana, e soprattutto romana, su Händel ventenne, un’influenza che gli restò per tutta la vita anche nei suoi lunghi (e colmi di successo) soggiorni londinesi. È costruito come una dettagliata biografia di un compositore che fu dei più grandi della sua epoca in tutti i generi, dal vocale allo strumentale, dalla musica sacra (fu il creatore dell’oratorio in lingua inglese), dalla cameristica, alla sinfonica all’opera. Fu anche un acclamato clavicembalista ed un organista virtuoso, nonché un impresario teatrale ed un organizzatore ed animatore della vita culturale (non solo musicale) inglese, grande frequentatore, oltre che di teatri, di palazzi, regge, ambienti religiosi, suscitando gelosie, invidie, rancori, ma assurgendo comunque come punto di riferimento per i suoi contemporanei ed influenzando musicisti dei secoli successivi come Liszt, Mozart, Haydn, Beethoven, Mendelssohn ed anche Richard Strauss, il quale è ben impiantato in quello che viene chiamato «il Novecento storico».



Il volume non è solo una biografia. Nel narrare, in dettaglio, tutta la vita di Händel, Bolzan, da attento studioso di storia della musica, analizza tutti (o quasi) i lavori del «caro sassone» con meticolosità ed acume. Il libro, quindi, diventa un’ottima compagnia, per chi frequenta sale di concerto e teatri, per prepararsi alle esecuzioni e per integrare, in modo critico, quanto scritto mei programmi di sala. Un volume, quindi, da conservare e che durerà nel tempo.

Il cofanetto dell’Accademia Bizantina (libro e CD) riguardano un lavoro fondamentale della storia della musica, in una nuova edizione critica, interpreta in modo magistrale da Ottavio Dantone e dall’orchestra che da anni dirige e che, in effetti, ha plasmato. I «concerti grossi» contengono l’essenza più autentica di Händel, e – specifica Dantone – «la sua saggezza e la sua maestria di compositore».

«È musica che parla senza pronunciare una parola, con un’enorme capacità di comunicazione». La nuova edizione critica elimina arbitrarie aggiunte in prassi esecutive e loro trascrizioni e un organico orchestrale quanto più simile a quello dell’epoca di Händel. Occorre, a questo proposito, ricordare che nel Settecento c’era una certa libertà nel definire organici, entro certi limiti, per tener conto dei complessi a disposizione (ad esempio, aumentare gli strumenti a fiato come oboi e flauti). Ciò ha comportato un attento lavoro di filologia musicale.