Natale Giunta è il protagonista di una lotta tanto coraggiosa quanto difficile: quella contro la mafia. La sua storia è oggi raccontata in un libro, “Io non ci sto”, una storia che nasce da un avvertimento arrivato al suo locale da tre malavitosi e dopo il quale è partita la sua difficile battaglia. Ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, Giunta racconta: “La mia vita dopo la denuncia cambia perché in quei 10 mesi di indagini me ne hanno fatte di tutti i colori. Mi hanno ucciso un cane in un modo orribile, bruciato un mezzo, distrutto il locale in due occasioni, mi chiamavano per strada per incontrarmi… Il mio cane è stato ucciso con polpette piene di pezzi di vetro. Ho avuto paura ma mixata col coraggio ma bisogna denunciare, deve essere una cosa normale!” (Aggiornamento di Anna Montesano)



NATALE GIUNTA E LA SUA CORAGGIOSA BATTAGLIA

Natale Giunta racconta la lotta alla mafia nel libro “Io non ci sto” scritto con la giornalista angelica Amodei. Lo chef, diventato popolare con la partecipazione a La prova del cuoco, dopo aver realizzato i suoi sogni professionali, nel 2012, si è ritrovato ad affrontare la criminalità organizzata. Era il 3 marzo 2012 quando due persone si presentarono alla sua porta per chiedergli “il pizzo”. Dopo aver ricevuto quella visita, Natale Giunta denunciò l’accaduto. Nel 2013 cinque persone furono arrestate e fino al 2016 ha avuto la scorta in tutta Italia. “Passa un anno e a metà del 2017 ricevo una busta con un proiettile a casa. Nel 2018, a sei mesi dall’accaduto, dal nucleo scorte di Palermo mi annunciano che era terminata la tutela. Mi tolgono la tutela senza notificarmi nulla. Con l’avvocato… decidiamo di fare ricorso al Tar a Roma che, in via d’urgenza, riassegna subito la tutela”, ha raccontato più volte lo chef come riporta Fanpage.



NATALE GIUNTA: UN SIMBOLO DI BATTAGLIA CONTRO LA MAFIA

L’incontro con la mafia ha cambiato la vita di Natale Giunta che, come ha raccontato all’Ansa, aveva tre strade davanti a sè: Potevo vendere tutto e andare via, cercarmi un amico che mi aiutasse a interagire con la mafia oppure restare e denunciare. Mi sono detto: resto qui. Per me queste parole sono diventate un simbolo di battaglia“. Lo chef ha così deciso di restare in Sicilia, combattere, raccontare la propria battaglia nel libro “Io non ci sto” e non aver paura. “Il concetto di paura si è trasformato nella sfida di dovercela fare, perché penso di meritarmi una vita serena”, ha detto ancora Giunta che oggi, mercoledì 31 marzo, è ospite di Serena Bortone nella nuova puntata di Oggi è un altro giorno.