In video collegamento con il Parlamento Europeo, la Commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides ha presentato la strategia sul Covid-19 in vista delle prossime vacanze di Natale: il Piano Ue sul Natale – anticipato già da giorni nei temi più significativi (scuola, messe, coprifuoco, cene) – è stato così presentato con annesse linee guida da inviare a tutti gli Stati Membri per dei “consigli” e non degli obblighi circa i comportamenti da seguire tra dicembre e gennaio. «Non vogliamo cancellare il Natale, ma lo vogliamo più sicuro per tutti. Non vogliamo vedere le celebrazioni del Natale diventare eventi superdiffusori», spiega la Commissaria alla salute nello stesso giorno in cui in Italia il Ministro Speranza presenta in Parlamento il piano vaccini e le regole del nuovo Dpcm. «Ogni 17 secondi nell’Ue muore una persona – ha avvertito la Kyriakides dopo il messaggio iniziale della Presidente Von der Leyen -. Il periodo delle vacanze in arrivo pone rischi particolari in questo contesto fragile». Tra le proposte citate nella presentazione, la Commissione Europea consiglia di allungare le vacanze scolastiche per ridurre i rischi di trasmissione nel periodo di Natale: «ricorrere a un periodo di apprendimento on-line, in modo da introdurre un periodo cuscinetto ed evitare la diffusione dei contagi a scuola».



LE LINEE GUIDA UE SUL NATALE

Nelle linee guida che saranno inviate agli Stati Ue, la Commissione Europea punta a valutare ovunque di «non permettere assembramenti» impostando così un Natale “ristretto”. Non ci sono nel piano Ue sul Natale indicazioni “esatte” sulle Messe – dopo la polemica sull’iniziale divieto, smorzata dall’intervento della stessa Commissione ieri – né su impianti sciistici, chiusura frontiere e regole cenone: la competenza resta agli Stati membri, perciò le linee guida varate oggi rappresentano delle serie raccomandazioni ma per nulla obbligatorie. «Le festività di fine anno saranno diverse. Non possiamo mettere a repentaglio gli sforzi fatti negli ultimi mesi. Quest’anno, salvare vite umane ha la priorità rispetto alle celebrazioni. Ma con i vaccini all’orizzonte, c’è anche speranza. Tutti gli Stati membri devono essere pronti a iniziare le campagne di vaccinazione e lanciare i vaccini il più rapidamente possibile quando sarà disponibile un vaccino efficace», spiega ancora la Commissaria Kyriakides. Evitare le “tre C” resta la regola primaria: closed places (posti al chiuso), crowded (posti affollati), close contact settings (contatti stretti con gli altri). Se sulle celebrazioni religiose si invita a ridurre la gente presente (e senza canti), sui ritrovi familiari la Commissione Ue vara le seguente disposizioni: «Considerare di non consentire assembramenti di massa e definire criteri chiari per le eccezioni, ad es. il numero massimo di persone consentite per incontri sociali al chiuso e all’aperto e misure di controllo specifiche». Servono “criteri chiari” anche per i pranzi e le cene di famiglia, va stabilito il numero massimo di persone e soprattutto «qualsiasi allentamento temporaneo delle regole su riunioni ed eventi sociali, dovrebbe essere accompagnato da requisiti rigorosi affinché le persone si mettano in auto-isolamento prima e dopo l’evento per un certo numero di giorni (preferibilmente almeno sette)». Da ultimo, consigliato smart working e Dad per auto isolamenti prima e dopo le feste natalizie.

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