Cos’è il Natale Ortodosso (7 gennaio 2023)
Il 7 gennaio di ogni anno ricorre una festività di cui si conosce, tendenzialmente, poco, per quanto simile sia alle nostre stesse usanze. In quel giorno, infatti, in alcune parti del mondo si festeggia il Natale Ortodosso, ovvero la controparte della chiesa Ortodossa del Natale cristiano. Cade il 7 gennaio e non il 25 dicembre perché, a differenza della stragrande maggioranza del pianeta, gli ortodossi utilizzano ancora il calendario giuliano.
Nel 1582, infatti, papa Gregorio XIII decise di introdurre il calendario che oggi utilizziamo, chiamato appunto gregoriano, sostituendo quello giuliano, voluto da Giulio Cesare ed eliminando i giorni tra il 5 e il 14 ottobre 1582. Il Natale Ortodosso, dunque, per via del differente calendario cade il 7 gennaio, la giornata che sarebbe corrispondente al 25 dicembre, se il calendario giuliano non fosse mai stato sostituito. I principali posti in cui si celebra in Natale Ortodosso sono quelli mediorientali, ma anche in Grecia, Ucraina, Russia, Bielorussia, Serbia, Croazia e Macedonia, mentre in Egitto parte della popolazione (soprattutto al Cairo e ad Alessandria) festeggia il 25 dicembre e parte il 7 gennaio (nelle ortodosse località dell’Alto Egitto).
Natale ortodosso: differenze con il Natale Cristiano
Il Natale Ortodosso, insomma, è la controparte ortodossa del Natale festeggiato il 25 dicembre dal mondo cristiano. Ed essendo feste separate, cambiano anche in parte le tradizioni che guidano i fedeli verso la celebrazione della nascita di Gesù Cristo. Per esempio, nel caso dei festeggiamenti ortodossi è previsto un periodo di digiuno e preghiera della durata di 40 giorni (la quaresima).
Nei giorni precedenti al Natale Ortodosso, i fedeli possono consumare solamente pesce il mercoledì e il venerdì, mentre l’arrivo del 7 gennaio sancisce la fine di questo periodo di digiuno. Alla Vigilia, inoltre, è concesso consumare solamente grano lesso e frutta. Durante la messa di mezzanotte, infine, i fedeli recitano l’Inno di Natale e al centro della chiesa viene accesa una candela, simbolo della stella cometa, che segna la fine del digiuno.
È usanza scambiarsi candele e germogli di grano nel periodo del Natale Ortodosso, ed in alcune parti del mondo in cui si festeggia viene anche addobbato l’albero. Non esiste, però, il presepe tradizionale cristiano. Vi sono, infine, alcune usanze specifiche per ogni parte del mondo ortodosso: in Grecia i regali si aprono il 1 gennaio e vengono portati da San Basilio, non da Babbo Natale; in Russia alla Vigilia è usanza mangiare aglio e miele, simboli dell’amarezza e della dolcezza della vita; in Bulgaria, invece, non si sparecchia la tavola della Vigilia per lasciare del cibo ai cari defunti.