Oggi 7 gennaio 2021 in tutte le Chiese cristiane orientali si festeggia il Natale Ortodosso, come da tradizione il giorno dopo l’Epifania del Signore per la Chiesa Cattolica: la differenza però, diversamente da quanto si possa credere, non è in termini “scismatici” ma per una mera differenza di calendario liturgico. Le Chiese orientali cattoliche e ortodosse seguono il calendario giuliano e per questo motivo festeggiano il 7 gennaio come giorno del Natale: si tratta di Russia, Bielorussia, Serbia, Croazia, Macedonia ma anche le Chiese cattoliche greco-ucraine oltre alle Chiese del Medioriente.



Particolar invece la situazione dell’Egitto: le province di Alessandria e Il Cairo hanno celebrato la nascita di Gesù il 25 dicembre mentre chi vive nell’Alto Egitto si unisce all’altro calendario e festeggia dunque oggi 7 gennaio insieme agli ortodossi. L’origine storica di questo disallineamento generale sulla festa del Natale nasce dal 1582 quando Papa Gregorio XIII decise di modificare il vecchio calendario lanciato da Giulio Cesare (e per questo definito “giuliano”) introducendo invece il calendario moderno: i giorni tra il 5 ed il 14 ottobre 1582 furono di fatto cancellati e per questo motivo, chi è rimasto al calendario giuliano festeggia il 7 gennaio quello che per loro resta il 25 dicembre, giorno del Natale. Alcuni ortodossi hanno invece preferito adattarsi al resto dell’Occidente, come in Grecia dove il Natale ortodosso coincide con quello cattolico.



COME SI FESTEGGIA IL NATALE ORTODOSSO

Il Decano della Cattedrale ortodossa russa, l’Archimandrita Christopher Calin conferma così il motivo del festeggiamento “diverso” a seconda delle Chiese orientali: «La maggior parte delle chiese ortodosse di tutto il mondo utilizzano il calendario giuliano, creato sotto il regno di Giulio Cesare nel 45 a.C., e non hanno adottato il calendario gregoriano, proposto dal latino papa Gregorio di Roma nel 1582. Il Natale è ancora conservato il 25 dicembre, che sembra appena cadere ritardo di 13 giorni sul calendario giuliano». Nella giornata di ieri, per i cattolici l’Epifania, gli ortodossi hanno osservato giorno di digiuno fino a mezzanotte con preghiere e riti tradizionali: nella Santa Messa di mezzanotte invece, terminata la preghiera, i fedeli hanno intonato l’inno di Natale e al centro della chiesa viene portata l’icona che rappresenta la festività, ovvero una candela accesa che simboleggia la Stella Cometa. Il Natale ortodosso è tradizionalmente meno “sfarzoso” e più attento al significato recondito della nascita del Signore. Non esistono Presepi e rappresentazioni sacre del Natale, si preferisce invece la preghiera costante per la nascita del Cristo con la fine del digiuno che viene contraddistinto dalla consumazione del pane benedetto dopo la Messa di mezzanotte. In Russia invece, tradizione vuole che alla vigilia di Natale si consumino miele e aglio a simboleggiare la dolcezza e l’amarezza dell’esistenza.

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