Luigi Bernardini, marito di Natalia Chinni, l’ex insegnante 72enne di inglese uccisa cinque giorni fa a Gaggio Montano (Bologna) dai proiettili sparati da un fucile che non si trova, ha rotto il silenzio e ha deciso di parlare ai microfoni dei colleghi di “Quotidiano Nazionale”. L’ha fatto senza nascondere il suo profondo dolore: “Ora non ho più niente, mi hanno tolto la vita. Eravamo la famiglia perfetta d’Italia… Ci amavamo, eravamo l’uno per l’altra. Lei era tutto. E adesso che faccio?”.
In questo momento è stata aperta un’inchiesta per omicidio, con un nome iscritto nel registro degli indagati: si tratta del cugino di primo grado di Natalia Chinni, ex cacciatore da tempo senza licenza e senza armi. Bernardini, però, di lui non intende parlare: “Non chiedetemi niente. C’è un’indagine in corso e la rispetto. Piuttosto, io e Natalia eravamo insieme da 65 anni, una vita intera. Era il mio bastone, la mia gioia, la mia spensieratezza. Era la mia luce, era la mia Natalia”.
NATALIA CHINNI, IL MARITO LUIGI BERNARDINI: “NON MERITAVA QUELLA MORTE”
Come testimoniato sulle colonne di Quotidiano Nazionale da Luigi Bernardini, marito di Natalia Chinni, quando si è sparsa la voce della morte di quest’ultima il telefono di casa ha subito cominciato a squillare, con anche qualche ex alunno che ha voluto manifestare la propria vicinanza e il proprio cordoglio per quanto accaduto: “Per 40 anni ha insegnato a Porretta, tutti le volevano bene, sapevano quanto era grande il suo cuore. Voglio ricordare ogni attimo vissuto accanto a lei, nonostante in questo momento mi provochi un dolore immenso. Ha insegnato a decine di studenti che oggi sono diventati uomini, padri di famiglia. Non meritava quella morte”.
Il consorte di Natalia Chinni, distrutto dal dolore e interrotto a più riprese dalle lacrime, ha quindi rivolto un appello alle forze dell’ordine che stanno conducendo l’attività di indagine sull’omicidio di sua moglie: “Sono devastato e chiedo solo che si arrivi alla verità. Per Natalia, per una donna buona che amava la vita”.