Natalie Portman, attrice israeliana naturalizzata statunitense, non ha mai saputo (e voluto) tenere nascosto agli altri il suo pensiero, qualunque fosse l’argomento in questione. Così, la trentottenne è intervenuta alla cerimonia degli Oscar di domenica a Hollywood con un outfit che ha subito acceso la polemica; infatti, sopra un elegante abito color nero e oro, Portman ha indossato un mantello nero, su cui sono stati ricamati in oro tutti i nomi delle registe escluse dalle nomination, che, esattamente come nel 2018, hanno coinvolto soltanto registi uomini: Martin Scorsese per “The Irishman”, Todd Phillips per “Joker”, Sam Mendes per “1917”, Quentin Tarantino per “Once Upon a Time in Hollywood” e Bong Joon-ho per “Parasite”. Sono davvero questi i lungometraggi migliori? Davvero non ce n’era nessuno al femminile che potesse meritare di contendere l’oscar ai colleghi maschi? Natalie Portman non ha dubbi: “Con questo mantello voglio portare sul red carpet le donne alle quali non è stata riconosciuta la qualità del loro incredibile lavoro”, ha asserito ai microfoni del “Los Angeles Times”. I nomi presenti sul mantello? Lorene Scafaria, regista di “Hustlers”; Lulu Wang (“L’addio”); Greta Gerwig (“Little Women”); Marielle Heller (“A Beautiful Day in the Neighborhood”), Mati Diop (“Atlantics”), Melina Matsoukas (“Queen & Slim”), Alma Har’el (“Honey Boy”) e Céline Sciamma (“Portrait of a Lady on Fire”). Natalie Portman e il suo mantello: un argomento di cui si parlerà a lungo.