Non si è ancora arrestato – e diventa, anzi, sempre più marcato – il crollo della natalità nel bel paese che per l’ennesimo anno consecutivo (salvo una breve ripresa nel 2021 da ascrivere alla fine del periodo pandemico) ha toccato un nuovo record negativo: a dirlo è – come sempre – l’Istat che proprio oggi ha pubblicato il tradizionale report relativo alle nascite del 2023 stimando anche l’andamento di un anno che ha già superato abbondantemente la sua metà, in entrambi i casi accentuando quell’idea che ormai la natalità stia diventando un vero e proprio buco nero che inghiotte il futuro di questo paese.
Partendo dal principio, il report dell’Istat sulla natalità parla chiaro e ci dice che lo scorso anno sono venuti al mondo 379.890 neonati, con un’inflessione di circa 13mila nati rispetto al 2022 che si può tradurre con un calo del 3,4 per cento: dati che diventano ancora più impressionanti se si considera che rispetto all’anno record (in questo caso, positivo) del 2008 i nuovi nati lo scorso anno sono stati addirittura il 34,1% che si può leggere – con dati che vanno da 576mila nascite alle attuali 379mila – come una riduzione sistemica annuale di 13mila piccoli.
Le stime Istat sulla natalità nel 2024: “Nei primi sei mesi si sono registrate 4600 nascite in meno”
Interessante notare – sempre dal report sulla natalità dell’Istat – che lo scorso anno sono diminuite in particolar modo le nascite del secondo figlio all’interno di coppie che avevano già dato alla luce un primogenito: il dato è del 4,5 per cento in meno nell’arco di 12 mesi, ben accompagnato dalla riduzione di 3,1 punti percentuali che si affianca alla voce ‘primo figlio’ e di 1,7 dal terzo in poi; mentre non ci si deve far trarre in inganno da quel tasso di fecondità stimato a 1,2 figli (lo scorso anno era di 1,24) per donna sempre più vicino a quel minimo storico di 1,19 raggiunto nel 1995.
Dati – quelli che abbiamo appena visto sulla triste natalità italiana – che diventano ancor più tragici se guardiamo alle stime relative al 2024: nei solo prime sei mesi dell’anno infatti si sono contati circa il 2,1% di neonati in meno (pari a quasi 4mila e 600 bambini) rispetto a quelli nati nello stesso periodo del 2023, mentre si stima che la fecondità dovrebbe risalire leggermente a 1,21; con un dato che va letto tenendo conto del fatto che al primo gennaio di quest’anno abbiamo ‘perso’ 100mila donne in età riproduttiva.