Nascosti in una stanza per sfuggire all’aggressione di una cinquantina di persone: è quanto sono stati costretti a fare i medici e gli infermieri al Policlinico di Foggia dopo la morte di Natasha Pugliese. La vicenda risale al 4 settembre: la 23enne di Cerignola era ricoverata da giugno a causa di un incidente stradale, per il quale era stata trasferita in chirurgia toracica, dopo mesi in rianimazione, per essere sottoposta a un’operazione. Era un ultimo tentativo per provare a salvarle la vita, ma non è riuscito. Quando è stata data la notizia della morte della ragazza, sono accorsi parenti e amici della ragazza che hanno dato vita all’aggressione ai danni di medici e infermieri.



Sul posto è arrivata la polizia che ha avuto diverse difficoltà a riportare la situazione alla normalità, ma è stata aperta un’inchiesta sulla vicenda, mentre la direzione generale della struttura ospedaliera ha avviato un’indagine interna. Il bilancio è di tre feriti seri: sono medici colpiti al volto con pugni. Invece, c’è una dottoressa a cui è stata diagnosticata la frattura di una mano, in quanto è rimasta schiacciata in una porta.



NATASHA PUGLIESE, CAOS IN OSPEDALE A FOGGIA DOPO LA SUA MORTE

«Sembrava Gomorra», ha dichiarato un testimone. Pierluigi De Paolis, presidente dell’Ordine dei medici di Foggia, ha dichiarato che i medici «sono spaventati», al punto tale che molti pensano di dimettersi dal proprio incarico. Inoltre, chiede un intervento per inasprire le sanzioni per le aggressioni contro medici e sanitari. A tal proposito, Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, ha annunciato l’intenzione di valutare altre misure a tutela dell’incolumità dei sanitari e per rendere più immediata la pena per chi commette tali reati. Intanto, l’Ordine dei medici e i sanitari del Policlinico di Foggia sono pronti a organizzare una forma di protesta che coinvolga il settore. Di Silverio di Anaao Assomed e Quici di Cimo-Fesmed, che rappresentano i medici del servizio sanitario nazionale con le loro sigle sindacali, minacciano l’abbandono dagli ospedali senza misure concrete e immediate.



Invece, il direttore generale dell’Asl Antonio Nigri ha espresso dispiacere per la famiglia di Natasha Pugliese e solidarietà ai medici e infermieri aggrediti, precisando che la violenza è inaccettabile. Nel frattempo, gli agenti stanno provvedendo a esaminare i video delle telecamere di sorveglianza e hanno acquisito la cartella clinica della ragazza, che era stata travolta da un’auto a giugno scorso mentre andava in monopattino.