Si è parlato anche molto della figlia di Natasha Stefanenko a Vieni da Me, dove la showgirl ha voluto spiegare cosa ha provato insieme a suo marito, Luca Sabbioni, quando questa è partita per gli Stati Uniti. Ci ha raccontato un lato insospettabile del suo compagno di vita, che il giorno della partenza della ragazza ha avuto una reazione inaspettata: “Si è buttato a terra e ha iniziato a piangere in aeroporto. Così Sasha è tornata indietro e non voleva partire, allora io le ho detto che doveva farlo”. Una spinta che solo una mamma poteva dare a una figlia pronta a spiccare il volo. Un gesto che le è costato un anno di dispiacere perché lontano dalla persona più importante della sua vita. Il ritorno in Italia di Sasha però ha convinto definitivamente la Stefanenko che la scelta fatta era quella giusta visto che la ragazza era molto maturata. Un’esperienza per cui sicuramente in futuro Sasha potrà dire di essere grata a sua madre. (agg. di Matteo Fantozzi)
“IL NUOTO LA MIA GRANDE PASSIONE”
La bella Natasha Stefanenko ha parlato a Vieni da Me anche delle sue più grandi passioni. La modella e showgirl russa ha specificato al microfono di Caterina Balivo: “Ero appassionata di nuoto e mi allenavo facendo anche dieci chilometri al giorno tutti i giorni e per ben due volte. Ora nuota anche Sasha tre volte alla settimana e mia suocera dice che è stanca povera bimba. Le dico però che la stanchezza è un’altra cosa“. Natasha si dimostra ancora una volta personaggio di una straordinaria umiltà, nonostante il grande successo che l’ha travolta a cavallo della fine degli anni novanta e dell’inizio del nuovo millennio. Ha fatto capire che il nuoto ha avuto un ruolo fondamentale nella sua vita tanto quanto i suoi cari. Si è soffermata soprattutto a parlare del marito Luca Sabbioni che ha conosciuto nel 1993 e con il quale è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Intanto sui social network il pubblico è molto felice di rivedere un personaggio che in televisione ha sempre regalato messaggi positivi e che con il suo sorriso ha fatto innamorare milioni di italiani. (agg. di Matteo Fantozzi)
“MAI UNA CRISI CON MIO MARITO”
Natasha Stefanenko a Vieni da me ha parlato anche del marito Luca Sabbioni, che ha conosciuto nel 1993. «È stato quasi un colpo di fulmine». E poi ha raccontato un retroscena: «Ad un certo punto lui voleva concretizzare, quindi mi invitò a casa sua dicendomi che aveva una collezione di farfalle». Ma non era una scusa, aveva davvero dei quadri di farfalle. «Lì è scattato un bacio, ma solo quello. Quando concretizziamo? Dopo un po’», ha aggiunto la modella russa naturalizzata italiana. Poi ha raccontato che di lui ama l’ironia e il romanticismo. «Mi completa. Siamo sempre stati una squadra. Siamo anime gemelle, c’è una complicità pazzesca. Sono fortunata, ma abbiamo lavorato tanto sul nostro rapporto». Tra loro non c’è mai stata crisi, ma tanti scontri: «Lui mi ha insegnato a parlare, quindi così cerchiamo di risolvere». E poi ha parlato della figlia Sasha: «Ho sofferto quando è andata a Los Angeles. Ho pianto per una settimana e Luca non mi ha aiutata. Quando lei è andata via, lui è subito scoppiato a piangere, mentre tutti ci guardavano. Ma è tornata responsabile e mi sono innamorata di nuovo di lei». (agg. di Silvana Palazzo)
“ERO COMPLESSATA, QUI HO SUPERATO LE MIE PAURE”
Natasha Stefanenko è molto legata dell’Italia, a tal proposito ha raccontato a Vieni da me ciò che ha imparato. «Non ho più paura ad esprimere quello che provo, le mie emozioni. Noi sovietici eravamo complessati, ci dicevano che essere belli non è bello. Ti dominavano, non potevi neppure indossare gli orecchini. Eravamo tutti uguali, come le pecore». In Italia, ad esempio, ha scoperto che gesticolare non è un problema. «In Russia nessuno lo fa, è segno di maleducazione, quindi qui mi trovo bene. Sono secchi e freddi, quindi ho portato la mia italianità nella tv russa». Non sono mancate le sorprese, come il videomessaggio della sorella Alena: «Ci vediamo raramente, quindi le mando un saluto affettuoso. Ti voglio bene, mi manchi. Vieni più spesso». Ma anche i suoi genitori le hanno realizzato un videomessaggio: «Siamo contenti di dirti quanto ti amiamo. Con te siamo felici, sei brava e bella, siamo orgogliosi di te e della tua capacità di amare. Ti stiamo aspettando». (agg. di Silvana Palazzo)
NATASHA STEFANENKO A VIENI DA ME
Natasha Stefanenko racconta a Vieni da me la sua vita, dall’infanzia in Russia ai suoi successi in Italia. «Grazie agli italiani che mi hanno accolta a braccia aperte», ha esordito la modella nata a Mosca. Laureata in Ingegneria, ha raggiunto il successo intraprendendo un’altra carriera. «Ho fatto un concorso di bellezza mentre andavo all’università. Non è stato facile, perché avevo un pregiudizio: le modelle mi sembravano tutte sceme. E poi ho sposato un modello», ha scherzato la Stefanenko riferendosi a Luca Sabbioni. Poi ha rivelato un particolare che l’ha sconvolta nel trasferimento in Italia: «Quando sono arrivata impazzivo per i supermercati. In Russia era un periodo difficile, spesso non trovavi nulla nei negozi e dovevi farti le scorte, quindi qui mi sembrava di essere in una giostra». La sua famiglia non era poteva, ma era una situazione difficile in Russia. Quindi quando si è trasferita in Italia si è dovuta ambientare: «Ho dovuto fare un lavoro psicologico su di me».
LA GUERRA FREDDA E QUEL BOTTONE ROSSO…
Natasha Stefanenko si è anche rivista attraverso i programmi a cui ha preso parte. E quindi ha scherzato su quella ragazza: «Parlavo proprio da russa, ora non ho più quell’accento». A lanciarla è stato Fabrizio Frizzi, quindi la modella ha voluto ricordarlo: «Mi sono divertita moltissimo con lui. Per tutta la vita rimarrà nel mio cuore. Abbiamo fatto tantissime cose insieme, siamo rimasti amici. È bello ricordarlo, mi ha sempre aiutata, mi metteva sempre a mio agio». Natasha Stefanenko ha rivelato altri particolari della sua infanzia: «Sono nata in una città segreta, per mezzo secolo neppure era sulla carta geografica. Non avevo neppure un nome la città, ma un numero: 45. Mio padre era ingegnere nucleare – ha aggiunto Natasha Stefanenko – quindi ho vissuto nella Guerra Fredda col terrore del bottone rosso che poteva essere scacciato. Faticavo a dormire, avevo paura di non svegliarmi».