Natasha Stefanenko: “Vivevo in una città dove la fede era proibita”
Natasha Stefanenko, ospite de La volta buona di Caterina Balivo, ha parlato a lungo del suo rapporto con la fede: “Io sono nata in una città segreta. Per 74 anni eravamo costretti ad essere atei, era vietato credere” ha esordito il volto televisivo.
Nel suo Paese d’origine la fede era espressamente vietata come tutte le sue manifestazioni, riti e icone. Stefanenko ha spiegato come fosse sua nonna, l’unica a credere nonostante il clima politico che vigeva all’epoca nella città: “Le chiese erano chiuse o distrutte; a scuola le maestre dicevano: “Dio siamo noi”. Invece a casa mia nonna nascondeva un’icona ortodossa illegale sotto il cuscino e lei sottovoce faceva le sue preghiere; in qualche modo cercava di insegnarmi i dogmi della fede. ”
Natasha Stefanenko: “Mi sono sposata in comune perchè non ero battezzata”
Natasha Stefanenko, ai microfoni di La volta buona, ha svelato come il matrimonio con il marito Luca Sabbioni sia avvenuto in comune proprio perchè non ancora battezzata. L’attrice è poi tornata sugli insegnamenti di sua nonna: “Mi diceva sempre che Dio è dentro di me. Io non sono battezzata, non si poteva… nessuno lo era. Io però non credevo tanto. Nel 95 mi sono sposata con Luca in comune, lui voleva tanto sposarsi in chiesa ci teneva moltissimo ma io non ero ancora pronta a battezzarmi. ”
E ancora: “Alla fine mi sono battezzata grazie a mia nonna, tutto il suo insegnamento ha dato i suoi frutti, a 40 anni perchè volevo aspettare. L’ho fatto spontaneamente, mi sentivo di farlo. Il mio Paese si è aperto alla religione nel 91′, dopo tutti potevano battezzarsi tranquillamente. Il mio battesimo l’ho fatto in una piccola chiesa ortodossa in Russia, con tutti i miei genitori, parenti, mia sorella, mio cognato. Tutta la mia famiglia è molto credente, si sono battezzati subito”.