Nathalie Guetta: “La famiglia di mamma? In mezzo ci sono stati nazismo e guerra”

Nathalie Guetta è da tutti conosciuta come Natalina Diotallevi, la perpetua di Don Matteo, che gli spettatori di RaiUno hanno imparato ad amare. Ai microfoni dello Specchio, l’attrice ha parlato delle sue origini francese e del padre sociologo ad Algeri: “Sì, era nato ad Algeri anche se la famiglia dei nonni era di ebrei tunisini. Dopo la nascita di mio padre si spostarono in Marocco, a Casablanca.”



Nuovo trasferimento, questa volta a Parigi quando mio padre avrà avuto si e no diciassette anni. A Parigi ha conosciuto mia mamma e si sono sposati molto presto, ventenni o poco più” afferma l’attrice che svela come anche la famiglia della madre siano ebrei: “Ebrei anche loro, ma di Salonicco, Grecia. Non ne so molto perchè in mezzo ci sono stati nazismo e la guerra. Mentre la famiglia di papà si trovava in Nord Africa, quella della mamma era in Europa, al posto sbagliato nel momento sbagliato“. Un trauma quello dell’Olocausto che la madre di Guetta non ha mai del tutto superato e di cui non parlava volentieri.



Nathalie Guetta: “A scuola andavo malissimo, non superai la maturità”

Sulla sua infanzia, ai microfoni de La Stampa, Nathalie Guetta ha dichiarato: “A scuola andavo malissimo. Non capivo niente di quello che mi spiegavano. Non per ribellione, è che stavo proprio sempre con la testa da un’altra parte. In alcuni reparti del mio cervello, quelli preposti alla matematica, alla fisica, alla biologia, c’era un vuoto siderale. Mi salvavo solo grazie alla professoressa di francese che apprezzava i miei temi, la mia immaginazione

E ancora: “Morale: non sono riuscita a superare il Baccalauréat, la maturità francese. Non sapevo che cosa avrei fatto da grande, sapevo solo di voler scappare. Da cosa? Dall’incubo dei traumi della mamma, credo. Sentivo che per diventare me stessa avrei dovuto afferrare una forza esterna e che quella forza l’avrei trovata altrove. Poi, un giorno, vedo un poster per strada che ritrae un clown ed ecco l’illuminazione, il desiderio deciso: diventerò un clown.