Nel Regno Unito i bambini nati dopo il primo aprile 2005 da ovociti, sperma o embrioni “donati” potranno scoprire chi sono i loro genitori biologici da domani. Ciò grazie ad una legge entrata in vigore 18 anni fa, ma di cui nessuno finora aveva potuto usufruire. Il provvedimento in questione abolisce l’anonimato dei donatori e prevede che la loro identità sia accessibile a chi lo desidera solo una volta raggiunta la maggiore età. I diciottenni che potranno beneficiare per primi di questa opportunità sono 30, stando a quanto riportato dall’Avvenire. Sono tutti nati tra aprile e dicembre 2005.



Ma la platea dei ragazzi nati da fecondazione eterologa è molto più grande, infatti sono 700 quelli che matureranno questo diritto, cioè quello di scoprire le proprie origine biologiche l’anno prossimo. Ma stando alle statistiche, questo numero è destinato a salire, arrivando a quota 11.427 entro il 2030. Di fatto, i ragazzi che vogliono scoprire chi ha donato gli ovociti o lo sperma da cui sono nati dovranno inoltrare una domanda alla Human Fertilization and Embryology Authority (Hfea), autorità che vigila sulla procreazione assistita. Invece, i piccoli nati prima dell’aprile 2005 sono esclusi dalla legge e non è detto che le pratiche vadano a buon fine.



FECONDAZIONE ETEROLOGA, LANCIATA ANCHE CAMPAGNA SU NUOVE POLICY

Le informazioni che la Human Fertilization and Embryology Authority (Hfea) potrà fornire sono quelle potenzialmente utili per rintracciare i genitori biologici, quindi nome, cognome, data di nascita e ultimo indirizzo nel database. Quel che è strano è che una legge varata 18 anni fa trova applicazione di fatto solo ora. Per l’occasione l’ente ha organizzato una campagna, #WhoIsMyDonor (chi è il mio donatore) per ricordare all’opinione pubblica che sono cambiate le “policy” sulla tutela dell’anonimato dei donati. Anzi, si incoraggiano i donatori ad aggiornare i contatti rilasciati anni fa ai centri di fecondazione proprio per «evitare di deludere i giovani» che vorranno rintracciarli.



Ci sono molti studi che dimostrano come la mancanza di informazioni sulle origini genetiche abbia un impatto importante sullo sviluppo degli individui concepiti con fecondazione assistita. Secondo Mehmet Çiftçi, esperto del Centro cattolico Anscombe Bioethics, questo cambiamento per i nati dalla fecondazione eterologa «è un piccolo passo verso la mitigazione dei danni causati dalle cosiddette pratiche di donazione anonima». Per l’esperto, «nessuno dovrebbe cercare di concepire un bambino che sarà privato della conoscenza delle proprie origini».