IL CASO DELLA NATIVITÀ IN OSPEDALE DIVIDE LA POLITICA

Sta facendo discutere mezza politica locale e nazionale la collocazione dell’icona della Natività all’ingresso del reparto di Ostetricia Ginecologia dell’ospedale Civile di Venezia. L’immagine sacra con Gesù bambino, la Madonna e San Giuseppe si trova da Natale davanti al reparto, generando non poche polemiche in alcuni rappresentanti politici della sinistra locale: in particolare, il neosegretario generale provinciale della Cgil Venezia Daniele Giordano, la capogruppo Pd in Consiglio Comunale Monica Sambo e il consigliere regionale dem Jonatan Montanariello. L’accusa contro L’Ulss 3 Serenissima e il reparto stesso dell’ospedale civile si fa più netta: «Pare che l’installazione si trovi proprio nei pressi delle stanze dove avvengono i colloqui per valutare le interruzioni di gravidanza», sottolinea nel post di denuncia Giordano.



«Il conforto che le donne devono trovare in un momento così particolare e delicato come quello del parto, o di una scelta complessa e spesso dolorosa come quelle dell’interruzione di gravidanza, non devono in alcun modo essere accostati a un credo religioso che potrebbe mascherare comportamenti da “stato etico” che non possono trovare in alcun modo cittadinanza a Venezia»: il commento sulla pagina Facebook del segretario Cgil Venezia ha generato migliaia di commenti, tanti “contro” ma anche molti “pro”. Alcuni hanno fatto però notare al sindacalista come in quell’ospedale in realtà non esista affatto una stanza per «valutare l’aborto»: al netto di ciò, resta singolare che la critica venga lanciata per un reparto di ginecologia e ostetricia dove di norma le nascite avvengono quotidianamente e dove l’immagine della Natività potrebbe non essere così “fuori luogo”. Polemico con la sinistra e il sindacato della Cgil è il leader della Lega nonché vicepremier Matteo Salvini: «Se anche Maria, Giuseppe e Gesù Bambino danno fastidio a PD e CGIL, ho finito le parole…».



CHIESA DIFENDE L’ICONA DELLA NATIVITÀ: “FUORI LUOGO L’ATTACCO”

Secondo Pd e Cgil, quella Natività nell’ospedale di Venezia sarebbe un vero e proprio “monito anti-aborto” e per questo motivo ne richiedono l’immediata rimozione. Fa eco la nota della Cgil Venezia nel suo complesso con un altro post Facebook: «La CGIL Venezia condanna con forza la decisione dell’Ulss3 Serenissima di installare una rappresentazione religiosa all’ospedale Civile di Venezia. Ad essere particolarmente grave è la collocazione, nel reparto di ginecologia, pare nei pressi delle stanze dove avvengono i colloqui per valutare le interruzioni di gravidanza. Si potenzino i consultori, si garantiscano servizi in tempi ragionevoli, si impedisca che i medici obiettori compromettano il servizio. La CGIL non è contraria ai simboli religiosi, ma le processioni si facciano fuori dagli ospedali e nel rispetto delle donne». Sambo e Montanariello sostengono il collega della Cgil e fanno sapere in una nota, «Come Pd chiediamo che si rimuovano immediatamente tutte le rappresentazioni religiose che vanno contro la sensibilità delle donne e il rispetto dei loro diritti. Il compito dell’Ulss è di garantire alle donne il loro diritto a una libera scelta, in tempi adeguati, rimuovendo tutti i vincoli e le difficoltà che oggi ci sono. In Veneto il diritto all’interruzione di gravidanza è sempre più messo in discussione dalla diffusione dei medici obiettori e dalle tante difficoltà, anche burocratiche, che le donne trovano nel fare questa scelta. Sono decine le segnalazioni sui tempi lunghissimi di attesa per le visite ginecologiche, ostetriche o per altri esami, e sono moltissime le donne costrette a rivolgersi al privato per essere adeguatamente seguite. Si evitino le strumentalizzazioni e si garantisca il rispetto delle donne e dei loro diritti».



Al contrario, dopo un iniziale silenzio generale sulla polemica, l’Ulss 3 Serenissima – responsabile degli ospedali di Venezia – replica con una nota: «L’opera, contemporanea, è stata realizzata da “Russia Cristiana”, fondazione italiana nel mirino del governo Putin. Strumentale risulta, così, il tentativo di associare la presenza del dipinto nel reparto di Ginecologia al tema dell’Interruzione volontaria della gravidanza, che nell’ospedale di Venezia si pratica secondo le norme di legge, e senza vincoli legati alla disponibilità di medici». La stessa azienda sanitaria ricorda che nei propri ospedali ci sono otto medici non obiettori all’ivg, uno a Mestre, due a Venezia, due a Chioggia e tre tra Mirano e Dolo: «in nessuno dei presidi si sono verificate difficoltà per garantirla alle donne che la richiedono». Per l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini, la polemica di Pd e Cgil contro la Natività in ospedale è di «basso profilo montate ad arte su un non problema. L’icona porta bellezza, non è un attentato né ai servizi sanitari, né alla laicità dello Stato. Spiace constatare come dentro una certa sinistra continuino a restare radicati un anticlericalismo e un laicismo ideologici superati dal tempo». Il Patriarcato di Venezia (la Diocesi del capoluogo veneto, ndr) ha lasciato parlare la Cappellania dell’ospedale per rispondere agli attacchi ricevuti: «Registriamo con stupore le reazioni suscitate in questi giorni dall’iniziativa, peraltro non nata da noi o da altra realtà diocesana. L’immagine in questione è tutto fuorché divisiva e anzi il suo significato, umano e religioso, richiama all’amore, alla cura e all’accoglienza reciproca, ossia a quei valori universali, e così preziosi, che dovrebbero accomunare tutti, specialmente in un luogo particolare quale è l’ospedale. L’immagine stessa, quindi, non possiede alcuna valenza di contrapposizione o di battaglia “ideologica”, né può essere o va utilizzata per riferimenti altri o polemiche strumentali sull’aborto, sul rispetto delle donne ecc».