I Paesi della NATO hanno “comodamente superato” l’obiettivo di mettere 300.000 soldati in stato di allerta in virtù della minaccia proveniente dalla Russia, come spiegato da un alto funzionario dell’alleanza. I leader della NATO hanno deciso di aumentare in maniera massiccia il numero di forze che i comandanti dell’alleanza possono schierare entro 30 giorni, dopo l’invasione di Mosca in Ucraina nel febbraio 2022. “Le offerte sul tavolo degli alleati superano ampiamente le 300.000 che avevamo fissato” ha spiegato un funzionario in anonimo, come riporta InsiderPaper.
“Quelle sono forze che gli alleati ci hanno detto: ‘Sono a vostra disposizione fin da ora a quel livello di preparazione'” ha spiegato il funzionario NATO. L’Alleanza ha spinto per avere truppe pronte rapidamente, nell’ambito di un piano per scongiurare qualsiasi attacco russo, come stabilito durante il vertice dello scorso anno, nel quale si è discusso appunto della necessità di avere delle forze pronte per fronteggiare la minaccia di Mosca.
300.000 soldati pronti in caso di minaccia di Mosca
Nei piani firmati dalla NATO con i Paesi che ne fanno parte, veniva stabilito che ogni membro dell’Alleanza facesse la sua parte nella costituzione di un “esercito” di 300.000 soldati da schierare in caso di invasione da parte di Mosca. I comandanti della NATO stanno attualmente cercando di assicurarsi di avere le capacità per eseguire tali piani, così da farsi trovare pronti nel caso in cui scoppiasse una guerra con la Russia: al momento l’Alleanza si trova a fare i conti con delle carenze in termini di armamenti chiave, come le difese aeree e missili a lungo raggio, dunque non solamente di uomini.
“Ci sono lacune in termini di capacità. Ci sono cose di cui non abbiamo abbastanza come alleanza in questo momento e che dobbiamo affrontare“, ha detto il funzionario che ha parlato in anonimo a InsiderPaper: il tutto, ovviamente, nel caso in cui con la Russia si arrivasse ad un’escalation e ad una guerra.