Nella giornata di ieri si è tenuto un incontro tra i 31 leader militari della Nato, nel corso del quale si è discusso, tra le altre cose, anche della guerra in Ucraina. Un’occasione per gli alleati atlantici di definire le prossime mosse e i livelli d’allerta per le complicate crisi geopolitiche che interessano l’ordine mondiale, ma anche per definire alcuni tra i dettagli della futura esercitazioni militare che verrà condotta tra febbraio e giugno dall’Alleanza alle porte della Russia e che sarà, così si dice, la più estesa dalla fine della Guerra Fredda.



Sull’Ucraina, tra i relatori, si è espresso anche Rob Bauer, presidente del comitato militare della Nato, che sarà sostituito, nei prossimi mesi, dall’italiano Giuseppe Cavo Dragone, attuale capo di stato maggiore della Difesa. Bauer nel discorso di apertura dell’incontro, ha sottolineato che “oggi è il 693esimo giorno di quella che la Russia pensava sarebbe stata una guerra di tre giorni”, ribadendo ancora una volta come “l’Ucraina avrà il sostegno” della Nato “ogni giorno a venire, perché l’esito di questo conflitto determinerà il destino del mondo“. Il conflitto, secondo lui, inoltre non è scoppiato per via di “alcuna reale minaccia alla sicurezza della Russia”, ma quasi esclusivamente perché Vladimir Putin “teme qualcosa di molto più potente di qualsiasi arma fisica sulla terra: la democrazia. Se il popolo ucraino potrà godere dei diritti democratici”, ha spiegato, “presto anche il popolo russo li desidererà”.



Guerra in Ucraina: la Nato predispone un’esercitazione militare alle porte della Russia

Nel frattempo, mentre la Nato discute di come comportarsi nei confronti dell’Ucraina e, soprattutto, della Russia, da parte degli 007 tedeschi arriva un preoccupate allarme. Temono, infatti, che un futuro attacco potrebbe prendere di mira il Suwalki Gap, corridoio che collega Bielorussia e Kaliningrad che passa per Polonia e Lituania. Attacco, sottolinea l’intelligence tedesca citata dal Bild, che potrebbe causare l’allargamento del conflitto in Ucraina con un secondo fronte tra Nato e Russia, dato che finirebbe per colpire un territorio protetto dall’Articolo V sulla reciproca difesa degli alleati.



L’esercitazione dell’Alleanza, che si terrà in Polonia, Germania e Paesi Baltici e verrà avviata a febbraio, inoltre, sembra essere una sorta di prova di forza, per dimostrare alla Russia e a Putin quanto estesa può essere un’azione militare coordinata di tutti e 31 i paesi membri. Vi parteciperanno, si suppone, oltre 40mila uomini e mezzi armati, mentre il solo Regno Unito ne ha già promessi 20mila ed è probabile che altre nazioni seguano l’esempio. Se la mossa della Nato servirà da deterrente per la Russia o, auspicabilmente, per porre fine alla guerra in Ucraina è, ovviamente, presto per dirlo, ma alcuni temono che potrebbe solamente rischiare di far arrabbiare Putin.