L’ultimo tabù dell’Occidente in tempo di guerra è l’adesione dell’Ucraina alla Nato: questa l’analisi di Politico. Un argomento infiammabile, a tal punto che molti funzionari lo evitano del tutto. Non è un caso che anche i politici evitino di parlarne: in caso di domanda diretta, risposte concise se non robotiche. Una situazione particolarmente delicata, che parte dallo scorso settembre, con la richiesta di Kiev di un percorso accelerato per aderire all’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord.



La Nato ha ribadito pubblicamente di lasciare la porta aperta all’Ucraina, senza però scendere nel dettaglio, senza una risposta concreta. La scorsa settimana, al vertice dei ministri degli Esteri Nato, la dichiarazione finale ha citato la vaga promessa del 2008 relativa al possibile ingresso del Paese di Volodymyr Zelensky nell’alleanza. Nessun passo concreto, dunque, rispetto alla richiesta ucraina datata settembre: nessuna informazione sulle tempistiche e sulle prossime tappe.



Nato divisa sull’adesione dell’Ucraina

Le ragioni di questa freddezza sono molteplici, ma una cosa è certa: la Nato è divisa sull’ingresso di Kiev e sulle possibile forme di adesioni. Le grandi potenze non vogliono provocare ulteriormente la Russia, consapevoli della “sensibilità” di Vladimir Putin all’espansione verso est dell’Alleanza. Ma non solo. L’adesione dell’Ucraina richiederebbe legalmente agli alleati di andare in soccorso del Paese di Zelensky in caso di attacco, una prospettiva che molti non affronteranno.

Non sono infatti mancate le polemiche sulle parole di Emmanuel Macron legate alla necessità dell’Occidente di chiedere garanzie di sicurezza per la Russia per il ritorno al tavolo dei negoziati. Una mossa che ha mandato su tutte le furie Kiev e, soprattutto, distante dalla politica della porta aperta alla Nato. “Alcuni ottimi amici dell’Ucraina hanno più paura di una risposta positiva alla candidatura dell’Ucraina per l’adesione all’Alleanza che di fornire all’Ucraina le armi più sofisticate”, le parole del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.